- 25 maggio 2011, 09:25

Welcome! E poi? Briciole, perline e numeri da statistica

Quattro passi in via Paleocapa a Savona, tra i commercianti in chiusura e la Carnival che se ne va

La Carnival Magic leva gli ormeggi e prende il mare. E' tipico delle navi. Forse da lì si ricavano agevolmente le promesse dei marinai - che al contrario dei marittimi - spesso rimangono a terra.  Un po' come le aspettative dei commercianti quando un normalissimo turnover di navi da crociera viene "pompato" ogni volta come "evento". Anche epocale.

Si scopre per esempio che un bar, se è un esercizio serio mentalmente lontano dalla torta di riso (finita), prepara 200 tramezzini anziché cento. Solo che poi gli annunciati turisti non si materializzano, perché massicciamente spediti altrove via Bus, e 100 tramezzini li butti via.

Piccola cosa. Sta nei rischi d'impresa forse. Ma chi annuncia e dispone i rischi di impresa e i 100 tramezzini che ti piange il cuore a buttar via, probabilmente non li ha mai affrontati in vita.

Così ci siamo fatti il giro di via Paleocapa senza pretese statistiche all'orario di chiusura dei negozi, per sentire i commercianti "de visu".

Risultato: meno peggio del previsto, dove il previsto - per esperienza diretta e scontrini - è ormai quasi niente. I soliti mugugni? Tutt'altro. Mentre la Carnival lascia il porto si scopre nei negozi in chiusura una Savona cordiale e smaliziata, che un po' ha fatto il callo alle fanfare, e la tara a coloro che sopporta.

Le gelaterie con gli americani in giro pare siano andate forte. Benino i Bar e i souvenir. Apprezzato l'eccezionale trenino per Savona, che anche nel 2011 d.C. qualche turista lo porta. Praticamente invariato tutto il resto. Saremo polemici, ma tutto il resto è parecchio.

Panetterie, tabaccherie, negozi d'abbigliamento sportivo e non, ottici, cartolerie etc. Tutto il resto flag. Encefalogramma delle vendite: praticamente piatto.

E non c'è niente di più normale, dato che chi ha voglia e soldi sulle Navi al contrario dei fumi di scarico viene portato altrove (gettonassimo l'acquario di Genova, che sarà mica in società con Costa?) e gli altri croceristi spesso scendono svogliatamente e con pochi soldi da spendere.

Non stupisce di raccogliere resoconti sconfortanti dagli esercenti, come "la coppia di americani che ha comprato ben due cartoline ma ha fotografato tutte le altre con la digitale". A supremo esempio dell'andazzo.

A parte qualche caso, tra i commercianti di via Paleocapa buona volontà e scazzo si abbracciano, con qualche pernacchia avvelenata: "le navi? come no! ne aspetto tante altre, magari mi ci pago le ferie" Ma l'espressione che segue è chiara.

Altri negozi, altri aneddoti. Tanti. Come il dover spiegare a uno straniero contrariato  il motivo per cui l'ufficio del turismo era chiuso la domenica. Che se dici la verità ti pare che la tua città faccia brutta figura… E così sopperisci con un sorriso, e le scuse. E poi magari chiudi la domenica in pari, mentre tutti sono A spiaggia.

Tanti negozi sono ormai chiusi.

Un bar. I ragazzi che lo gestiscono hanno aperto alle 6:30 di stamane. Sono passate le otto di sera e sono ancora lì. Arrivano due stranieri, forse pakistani. Indugiano sulla porta, poi chiedono… "è ancora aperto?"
"Certo, accomodatevi"

E sembra qualcosa di inusuale.

Per questo locale la giornata non è andata male. Ma senza promozione, la cordialità e l'impegno dei singoli possono non bastare.

Passaggio di uomini & merci che certo è altissimo agli imbarchi e sulle sulle statistiche, ottime per qualche fiera tedesca di settore dove per i porti liguri all'ultima tornata sarebbero andati solamente in 20 secondo gli addetti stampa (esterni).

Che saranno mai cento tramezzini preparati e buttati, rispetto alla nota spese dell'indispensabile compagine?

Non sappiamo. Ma certo si noleggerebbero tanti, tanti, tanti trenini per portare qualche turista in più in Savona - Città, quando ci sono le ormai mitiche navi. Salvo casi, i commercianti sorridono, ma non ci credono più. Questioni di fede.

Mpm