La federazione provinciale di Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra (dipartimento sanità) sono intervenuti sul caso dell’Hospice di Costarainera:
Prima si riducono i servizi, poi si contano le fughe di pazienti e quindi si pratica la terapia: privatizzazione. E' il caso dell'Ortopedia di elezione al Saint Charles di Bordighera. Analoga cosa potrebbe succedere all'Hospice di Costarainera. Un servizio pubblico ottimamente funzionante ma , perchè ritenuto troppo oneroso dall'ASL, si decide che venga privatizzato. Ma come farà anche questa volta il privato a non rimetterci? Ridurrà al minimo consentito il personale per turno e per numero di pazienti e ovviamente si servirà di operatori meno pagati e chiamati a fare più ore o più turni con meno riposi. Risultato: un'inevitabile riduzione dello standard di assistenza per i pazienti dell'Hospice che , in quanto terminali soprattutto per patologie tumorali, richiedono cure particolari. Ma non finisce qui perchè la stessa cura a base di privatizzazione potrebbe toccare anche ai 60 posti dell'RSA di Costarainera, di sicura qualità, anche se sottodimensionata per il numero di posti letto nettamente inferiore a quanto previsto dal Piano sanitario regionale. Vista la complessità del paziente in RSA, spesso lungodegente e talvolta non riabilitabile, avrebbe più senso ‘spalmare’ questi 60 posti letto negli attuali 3 presidi ospedalieri (Bordighera, Sanremo e Imperia) dove ci sono altri reparti e servizi di supporto evitando costosi e faticosi trasporti di questi malati per semplici esami strumentali e consulenze o per accessi al Pronto Soccorso visto che di notte e nei giorni festivi non è presente un medico. Il nostro partito si mobiliterà a fianco dei lavoratori di queste strutture perchè la sanità pubblica non si svende!”