Noooo. Non l'avrebbe miao detto nessuno: un opera di "pubblica" utilità completata, pagata e lasciata ferma. A Savona poi, dove questo non è mai accaduto!
Il primo febbraio c'erano tutti, e tutti ad applaudire: Claudio Burlando, Rino Canavese, Riccardo Genta, Raffaella Paita, Renata Briano, Federico Berruti, Fulvio Briano e Piero Santi
Sembra ieri che un ing. Burlando raggiante, con annessi i canadesi e i briani, pontificava le meraviglie del tunnel sottomarino che avrebbe dovuto collegare la megaspalatrice di carbone Techint degli alti fondali - a lui tanto cara - con quel che resta delle funivie di san Giuseppe.
Lo scopo? portar fuori dai c… antieri il carbone evitando di annerire di polveroni case e polmoni (come se il problema del carbone stesse nel polveroni) con un bel tunnel da soli 36 milioni di euro.
Piovvero appositi titoloni magniloquenti tipo: " QUARANTA METRI SOTTO IL MARE, TRA GLI ALTI FONDALI E PARCO SAN ROCCO La via del carbone è fuori dal tunnel Il governatore Burlando scende lungo il sotterraneo che cambierà la vita di Vado e Cairo"
E poi giù parole che sembran cavate da un documentario dell'Istituto LUCE:
"Quaranta metri sotto il mare. Non saranno le leggendarie 20 mila leghe del Capitano Nemo, ma resta il bel gesto del presidente ligure Claudio Burlando, che ieri mattina quei 40 metri li ha discesi (e poi risaliti) con passo di atleta, nel bel mezzo del porto di Savona, per raggiungere labase del pozzo di caduta scavato da una potente idrofresa nella durissima roccia quarzifera che si estende sotto il fondale marino. Il pozzo 14 metri di diametro raccordauna galleria che partendo dai silos del Terminal Alti Fondali corre per 480 metri appena al di sotto della pavimentazione della banchina con l`inizio di un microtunnel lungo poco più di un chilometro e di 2,5 metri di diametro che dopo aver sottopassato l`imboccatura del porto (ad una quota di circa 12 metri sotto il fondale) raggiunge terra e si inerpica, sempre in sotterranea, lungo la collina urbana di Savona sino a raggiungere Parco San Rocco, dove si attestano le due linee funiviarie dirette verso i parchi rinfuse di San Giuseppe, frazione di Cairo."
Manca l'orchestrina di sottofondo.
Pronto. Inaugurato in pompa magna. Fermo immobile come da copione. Risultato? la soluzione è nei cari vecchi camion, così graditi a chi li possiede e li noleggia. Sù e giù, porto di Savona, san Giuseppe di Cairo. Carichi di carbone e antracite. Ciascuno con il suo motorone diesel fumante mentre arranca in salita ostruendo il traffico. Che bello sviluppo, che attenzione all'ambiente, e soprattutto che soldi spesi bene gli ultimi 36 milioni di euro (circa) per l'indispensabile pensata.
Almeno la vecchia funivia evitava il percolato dei diesel, guà così amorevolmente copioso con le agognate navi costa in porto (cariche di turisti e per lo sviluppo dell'economia, savonese, beninteso)
Oggi è tutto fermo, in attesa di un qualche chilosà di collaudo ulteriore.
In altre regioni fai un numero del genere e arrivano i Carabinieri. Qui come se niente fosse?
QUARANTA METRI SOTTO IL MARE, TRA GLI ALTI FONDALI E PARCO SAN ROCCO La via del carbone è fuori dal tunnel Il governatore Burlando scende lungo il sotterraneo che cambierà la vita di Vado e Cairo SERGIO DEL SANTO ..................................................................................................................... SAVONA. Quaranta metri sotto il mare. Non saranno le leggendarie 20 mila leghe del Capitano Nemo, ma resta il bel gesto del presidente ligure Claudio Burlando, che ieri mattina quei 40 metri li ha discesi (e poi risaliti) con passo di atleta, nel bel mezzo del porto di Savona, per raggiungere labase del pozzo di caduta scavato da una potente idrofresa nella durissima roccia quarzifera che si estende sotto il fondale marino. Il pozzo 14 metri di diametro raccordauna galleria che partendo dai silos del Terminal Alti Fondali corre per 480 metri appena al di sotto della pavimentazione della banchina con l`inizio di un microtunnel lungo poco più di un chilometro e di 2,5 metri di diametro che dopo aver sottopassato l`imboccatura del porto (ad una quota di circa 12 metri sotto il fondale) raggiunge terra e si inerpica, sempre in sotterranea, lungo la collina urbana di Savona sino a raggiungere Parco San Rocco, dove si attestano le due linee funiviarie dirette verso i parchi rinfuse di San Giuseppe, frazione di Cairo. Dentro la galleria di banchina e nel microtunnel scorre un nastro trasportatore che convoglia carbone e altri minerali direttamente dalle navi in banchina o dalle vasche di stoccaggio fino alla stazione di scambio dove le rinfuse passano dal nastro al vagoncino funiviario per iniziare il loro viaggio di 17 chilometri sino ai depositi valbormidesi.
Giornata da sottolineare in rosso, quella di ieri, per le Funivie, che oltre ad organizzare il debutto pubblico dell`avveniristico collegamento tra gli Alti Fondali e San Rocco, hanno incassato il sospiratissimo via libera della conferenza dei servizi al progetto definitivo per la ristrutturazione dei parchi carbone di San Giuseppe.
Approvazione che consente di riprendere l`iter di aggiudicazione dell`appalto da 40 milioni di euro che cambierà volto alla zona industriale di Cairo. «A metà del 2013, con il completamento dei capannoni coperti a San Giuseppe - ha annunciato il presidente dell`Authority Rino Canavese -, concluderemo un progetto iniziato nel 1997 con la richiesta di finanziamento per la banchina Alti Fondali. Un certo ministro dei Trasporti mi disse se ero diventato matto a proporgli quei lavori». «Però i soldi te li ho fatti avere», gli ha risposto l`ex ministro, diventato governatore della Liguria, prima di infilarsi nel pozzo seguito, nell`ordine, dal presidente delle Funivie Riccardo Genta, dal direttore di esercizio Marco Bogliacino, da due assessori regionali (Raffaella Paita, infrastrutture, e Renata Briano, ambiente), dal consigliere regionale Nino Miceli, dai sindaci di Savona e Cairo (Federico Berruti e Fulvio Briano), dall`assessore provinciale Piero Santi e da tutti gli altri. Le scale in metallo saranno presto affiancate da un ascensore che troverà posto accanto al silos tramoggia da 1.600 metri cubi dove si accumuleràil carbone prima di essere convogliato sul nastro trasportatore del microtunnel. I due metri e mezzo di "canna" consentono il passaggio dei manutentori in caso di necessità di intervento sul nastro, mentre a circa metà del percorso sotterraneo che si inerpica verso la collina è stato realizzato un altro pozzo di ispezione e di sicurezza. Uno per l`altro, il lavoro del collegamento Alti Fondali Parco San Rocco, realizzato da un consorzio di imprese guidato dalla coop CCC, è costato 35 milioni 472 mila 374 euro, che vanno ad aggiungersi ai molti altri già spesi lungo la "via del carbone". «Un insieme di investimenti ha detto Burlando trai 150 ed i 200 milioni di euro che ha risolto i problemi strategici dell`azienda, ma che ha anche notevoli ricadute sul territorio. L`eliminazione dei depositi di carbone all`aperto in Valle Bormida, ad esempio, o il trasferimento degli sbarchi di carbone per Italiana Coke da Vado Ligure a Savona, con l`eliminazione del trasporto su camion tra i parchi portuali di San Genesio e quelli della cokeria. Oltre naturalmente al recupero delle aree di Miramare dove c`è lo storico terminal del carbone». «Lì, come prima cosa, si farà una bella pulizia ha aggiunto Canavese -. Ma ora è fondamentale rimettere in funzione i nastri ed ivagonetti delle Funivie. Miramare è chiuso da sette mesi e l`azienda deve ricominciare a lavorare». «Stiamo scaldando i motori, ma ci servono ancora delle autorizzazioni ha sottolineato il presidente delle Funivie Genta -; poi potremo iniziare con le prove ed i collaudi. Speriamo di farcela per marzo». E non appena il nastro si metterà in moto, ha sottolineato Canavese, «da Vado potrà essere spostato un po` di carbone». Per una soluzione più radicale bisognerà attendere, invece, che l`Authority potenzi le linee ferroviarie che sono attestate al terminal Alti Fondali. «Con quattro binari ha spiegato Canavese saremo in grado di movimentare dalle 12 alle 15 mila tonnellate al giorno. Non si tratta di sostituire la modalità funiviaria, ma di integrarla in caso di necessità e nelle punte di traffico. Ma soprattutto la ferrovia ci servirà se riusciremo a portare in banchina a Savona anche il prodotto finito, le 200 mila tonnellate di coke che ogni anno vengono spedite via mare». Tutto questo è possibile perché ormai è nei fatti l`integrazione, anche negli asset proprietari, della società Terminal Alti Fondali Savona con Funivie Spa e Italiana Coke. Quest`ultima, che fa riferimento al gruppo genovese guidato da Augusto Ascheri, aveva acquisito il controllo del terminal e, più recentemente, ha rilevato una quota consistente delle azioni di Funivie detenute da Filo (gruppo Campostano e altri imprenditori e trader di rinfuse). Un`integrazione che è funzionale alla logica di filiera e che vale 700 posti di lavoro, tra diretti e indotto, tra Savona e Cairo. Tre volte e mezza il numero dei gradini che, dopo queste considerazioni, tutta la spedizione è stata costretta a ripercorrere, in salita, dietro un presidente della Regione che, da buon ingegnere, li ha voluti contare uno per uno, fino all`ultimo, il duecentesimo. Il presidente della Regione, Claudio Burlando osserva il nastro che trasporterà il carbone 3A, 4 s, pl II presidente dell`Authority, Rino Canavese, con Burlando e Bogliacino nel tunnel FOTOSERVIZIO GALLO LA GIORNATA W E `3 ;r n r ~ +r ~, TUTTI I GRADINI (DUECENTO) DEL PRESIDENTE Li ha contati tutti, uno per uno, fino al duecentesimo. II governatore Burlando, si è divertito a tenere il conto, passo dopo passo, dei gradini che scendono 40 metri sotto il mare. Conteggio compiuto durante la risalita. Che, almeno a lui, non ha tolto il fiato. [3RIANO: «VERA INVERSIONE DI ROTTA» «Dopo cinquant`anni di carbone all`aria aperta la copertura dei parchi rappresenta una vera inversione di rotta per Cairo: un segnale d`impegno forte nei confronti di cittadini e lavoratori di Funivie», ha commentato il sindaco Fulvio Briano 1 f, I SINDACATI: «GARANTIAMO L`INDOTTO» Il governatore Burlando ha incontrato le Rsu della società Funivie Spa e le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil che alle istituzioni hanno chiesto di farsi garanti del mantenimento del sistema legato all`indotto del carbone sulla scia della copertura dei parchi. LA SOLUZIONE, ATTESA DA 13 ANNI, CONTERRA LE POLVERI Ok alla copertura dei parchi la Valbormida volta pagina La conferenza dei servizi approva il progetto della Funivie Spa LUISA BARBERIS ..................................................................................................................... CAIRO. La conferenza dei servizi deliberante riunita ieri a Cairo mette in moto uno degli investimenti in grado di cambiare il volto industriale dellaValbormida e spianala strada al progetto di copertura dei parchi di carbone della società Funivie Spa alle porte della città. Una soluzione moderna quella approvata ieri che potrà essere attuata non appena il carbone in arrivo al Terminal Alti Fondali di Savona, anziché via gomma, potrà essere trasferito in Valbormida su vagonetti attraverso le linee funiviarie che confluiranno nei parchi cairesi. E qui che, con un sistema di nastri trasportatori le cui passerelle verranno coperte per evitare che il vento disperda la polvere, il carbone potrà poi confluire alla torre centrale ed essere smistato. Mentre il capannone di sinistra sarà quindi diviso in comparti per ospitare il carbone destinato al- l`Italiana Coke di Bragno, quello di destra sarà destinato ad altre rinfuse e clienti. Innovativa infine anche la copertura esterna delle strutture la cui sommità sarà realizzata con capriate ad arco in legno lamellare: materiale scelto per garantire la resistenza al fuoco per 90 minuti. In attesa dell`apertura del cantiere, dal punto di vista burocratico, manca solo più la convenzione accessoria che il Comune di Cairo stipulerà a breve con Funivie Spa prima di lasciare spazio all`ultimo atto: la gara d`appalto che la società stessa, insieme all`Autorità Portuale di Savona, pubblicherà per affidare i lavori. Un via libera atteso da tempo e salutato con soddisfazione dal sindaco di Cairo Montenotte Fulvio Briano oltre che dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, in Valbormida per mettere il sigillo sull`atto finale del progetto insieme agli assessori alle Infrastrutture Raffaella Paita e all`Ambiente Renata Briano. «Concludiamo un percorso difficile iniziato 13 anni fa e che, come tutte le opere di grande calibro, ha richiesto tempo per essere attuato - ha commentato Burlando ora, in 2 anni e a fronte di un investimento che solo per i parchi vale 40 milioni di euro, siamo pronti per consolidare l`attività legata al carbone senza impatto per i cittadini».In Municipio per la presentazione del progetto, anche il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza e quello dell`Authority, Rino Canavese, con i vertici di Funivie Spa che, dati alla mano, sono entrati nel merito dell`intervento mostrando il nuovo volto industriale di Cairo. Un`opera sostanziosa che in 2 anni porterà alla copertura di un`area superiore ai 4 ettari dove, nella zona oggi occupata dai depositi a cielo aperto di Funivie, verranno realizzati 2 capannoni, lunghi 371 metri, alti 32 e larghi 55, affiancati e collegati tra loro da un tunnel dove sarà possibile caricare i camion o alimentare due nastri. [.]