Mentre Antonio di Pietro arringa una discreta folla - grossomodo pari a quella di D'Alema e Di Tullio - c'è un soggetto grigiovestito che lo osserva da una finestra semichiusa di Palazzo Sisto. Han sempre un che di ambiguo queste assenze vetrate; chè - già che sei lì - scendi in piazza e guarda live, no?
Tonino è ben al corrente delle problematiche savonesi. Non le affronta in pubblico durante il comizio, ma non appena gli rivolge domanda, a margine del suo intervento, la risposta non si fa attendere.
E' un ex inquirente, e un inquirente non è mai ex.
Si è informato, venendo a Savona. Sa bene che il "suo" senatore Elio Lannutti, presidente di ADUSBEF ha presentato a fine ottobre ben due interrogazioni parlamentari su altrettante tematiche scottanti di questa provincia.
Le PIU' scottanti probabilmente se si esclude la piattaforma Maersk: la centrale a carbone Tirreno Power / Arpal e le dicariche di Vado Ligure. Temi di strettissima attualità e di notevole rilevanza, non fosse altro che per le loro potenziali ricadute sulla salute e sulle casse pubbliche.
Ma il Governo non risponde, è la sua dichiarazione. E non da un giorno, ma da ormai più di sei mesi.
Che gli argomenti siano troppo complessi? E se si, più dal punto di vista tecnico o da quello politico? Oppure esistono zone grigiastre dove PD e PdL si guardan bene dal pestarsi i piedi?
Può darsi che dal dibattito organizzato dal Secolo XIX e moderato da Claudio Caviglia con i sette candidati sindaco, emerga qualcosa. Certo lo scenario è - nonostante tutto - interessante, tanto da muovere il Direttore dello storico quotidiano ligure Umberto La Rocca fin sotto il colonnato neoclassico del Chiabrera, ad osservar da vicino questo laboratorio politico parallelo che è la piccola Savona. Ocio, che il Direttore Vi guarda...