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| 27 aprile 2011, 16:21

Firmata la cassa integrazione per Ferrania Solis

Il provvedimento durerà 6 settimane – l’azienda ne aveva richieste 13 – dal 2 maggio al 12 giugno, e riguarderà una quarantina di lavoratori, praticamente la quasi totalità

Firmata la cassa integrazione per Ferrania Solis


Prudente, per ora, il giudizio dei sindacati, anche a fronte di una situazione che si presta a varie interpretazioni.


Da un lato è effettiva l’incertezza sui futuri incentivi riguardanti il fotovoltaico, sospesi, mentre “la partita era in corso” dal Governo; così come obiettivamente vi sarebbe una giacenza di magazzino visto anche il blocco di un ingente quantitativo di ordini in attesa del nuovo decreto.


Dall’altro Ferrania Solis ha comunque ribadito la volontà di procedere lungo il percorso tracciato, sia non bloccando totalmente le produzioni, sia confermando gli investimenti, con 8 milioni di euro che si andranno ad aggiungere ai 4 già messi sul tavolo dalla proprietà Messina.


I veri nodi, però, sono altri due, come fa notare Pino Congiu, della Uil: "Possiamo anche concordare su un momento di difficoltà contingente in attesa del nuovo decreto, e sulla “buona volontà” dell’azienda a proseguire produzioni e investimenti, ma finchè ci si limiterà all’assemblaggio dei moduli, senza ampliare tutta la filiera del fotovoltaico, tutto il progetto rimarrà troppo debole ed in balia degli eventi. Occorre che le stesse istituzioni promuovano una sinergia tra i vari soggetti presenti in Liguria, da Ansaldo a Sorgenia a Ferrania Solis per sviluppare realmente il discorso del fotovoltaico".

Anche perché se Ferrania Solis non sarà in grado di riassorbire, come era negli intenti iniziali, una quota di lavoratori di Ferrania Technologies, a rischio è l’attivazione del secondo anno di cassa integrazione per cassazione di attività che riguarda ben 250 lavoratori.


Commenta, sempre Congiu: "Il nodo non è solo Ferrania Solis, ma tutto il pacchetto Ferrania Technologies, per il quale la latitanza del Ministero dello Sviluppo sta diventando davvero preoccupante".


Eleonora Miraglia

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