Una delegazione regionale di Sinistra Ecologia Libertà, composta da Matteo Rossi (consigliere regionale), Stefano Quaranta (coordinatore regionale), Simone Leoncini (coordinatore dell’esecutivo reg.), accolta dagli esponenti provinciali del partito, ha visitato oggi il Centro di Prima Accoglienza e la stazione della città di Ventimiglia. Scopo della visita monitorare l’evoluzione della situazione dei migranti tunisini, ormai quasi tutti regolarizzati e muniti del permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma costretti ancora in tanti a dormire accampati nel corridoio della stazione.
"La situazione emergenziale a Ventimiglia come nel resto d’Italia ha messo a nudo il fallimento delle politiche sull’immigrazione della Lega Nord e del Governo. - hanno commentato i membri della delegazione al termine della visita - Da anni le politiche xenofobe e razziste della Lega hanno fomentato e si sono nutrite delle paure degli italiani verso i “diversi”, gli immigrati, facendo crescere l’egoismo e la diffidenza nel Paese a scapito della solidarietà e dell’accoglienza. Questa strada rivela oggi tutte le sue debolezze. Dopo aver annunciato un’ondata biblica di migranti, il Governo non è stato in grado di gestire e organizzare l’accoglienza di un flusso di appena 25 mila persone. Sarebbe bastato un minimo di organizzazione per accogliere i migranti su tutto il territorio nazionale e impedire che si creassero situazioni di emergenza come quelle attuali, questo non è stato fatto perché il Governo è stato vittima delle sue stesse politiche intolleranti.
Lo slogan tanto caro al Carroccio del “rimandarli a casa loro” si è rivelato completamente infondato: la politica dei respingimenti di massa, oltre a essere razzista e contraria a qualsiasi forma di solidarietà umana, è nella pratica del tutto inapplicabile. Questo fallimento è sottolineato dallo scontro tra Italia e Francia: due Paesi impegnati in una competizione populista a chi si dimostra più intollerante verso i migranti. - proseguono gli esponenti regionali di Sinistra Ecologia e Libertà - Da una parte la Francia con la sua decisione inaccettabile di chiudere le frontiere e respingere i tunisini che sperano di raggiungere parenti e amici; dall’altra parte l’Italia si nasconde dietro questo scontro diplomatico per non affrontare il nodo centrale della vicenda: i migranti devono essere accolti nel nostro Paese in modo dignitoso e deve essere data loro la possibilità di regolarizzarsi a tempo indeterminato, tanto più alla luce del numero esiguo dei migranti (circa 2000) che hanno espresso la volontà di restare sul territorio italiano.
Il decreto del Ministro Maroni è propagandistico e parziale, assegna infatti un permesso di soggiorno per motivi umanitari di soli sei mesi ma non si preoccupa né di predisporre una rete di accoglienza né del futuro di queste persone. I tunisini, a Ventimiglia come nel resto d’Italia, sono stati lasciati soli e in balìa degli eventi. E’ necessario che le autorità italiane si attivino immediatamente per predisporre un piano di accoglienza su tutto il territorio per quei migranti che, ormai regolarizzati, decideranno di restare nel nostro Paese. A questo proposito Sinistra Ecologia Libertà si farà promotrice in Regione di un’iniziativa per verificare la possibilità di accogliere sul territorio ligure i migranti che da quasi un mese stazionano a Ventimiglia e che sceglieranno di fermarsi in Italia. Crediamo, inoltre, che sia necessario pensare già oggi a cosa accadrà fra sei mesi, quando i permessi di soggiorno saranno scaduti. - concludono - Per Sinistra Ecologia Libertà sarebbe inaccettabile che questi permessi, una volta terminata l’emergenza e spente le telecamere, non venissero rinnovati: duemila persone si troverebbero da un giorno all’altro nello stato di clandestinità, presi in giro da un decreto che prometteva di risolvere la loro situazione. Chiediamo quindi fin d’ora che vengano create le condizioni affinché il permesso umanitario temporaneo venga trasformato in uno definitivo".
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