In ogni caso, le tematiche riguardanti aziende importanti come Tirreno Power viaggiano sempre su un doppio binario: da un lato l'occupazione, dall'altro l'impatto ambientale.
Per quanto concerne quest'ultimo aspetto è nostra premura esprimere che, visto l'accordo siglato con la Regione Liguria, si sia perso un treno importante.
Ci riferiamo in particolare all'uso di gruppi a metano indicati come "vecchi" anziché a carbone, notoriamente nocivo per la salute pubblica.
Infatti, non è nella nostra natura di moderati puntare il dito contro chicchessia eppure esprimamo alcune perplessità a riguardo.
Vogliamo ribadire che le nostre orecchie non sono “rimaste sorde” a chi ha ipotizzato che l'utilizzo di metano non sarebbe stato optato perché a costo dell'azienda e non coperto dalla spesa pubblica.
Pertanto crediamo che, a fronte dei costi sociali in termini di salute, sia quantomeno necessario un chiarimento da parte da chi ne ha la titolarietà. E' un atto di cortesia che non può farsi attendere oltre.
E’ necessario precisare che l’argomento, a livello politico, non è ancora concluso, ma anzi è ancora aperto. Bisogna garantire alla gente dati non opinabili mediante un soggetto pubblico che monitorizzi i livelli di inquinamento senza alzate di scudi "barricadere" e, comunque, senza mai perdere di vista che solo col garantismo, e non con la forca, si devono affrontare i problemi seri e complessi come questo.
In ultimo bisogna favorire un'adeguata ricaduta sull'indotto per Savona che, con le sue aziende, deve essere capolista circa i vantaggi lavorativi specie in un momento di crisi occupazionale come questo. Concludendo, riteniamo che questo sia il momento delle trattative, peraltro non ancora concluse, e non solo quello delle denuncie."