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| 07 aprile 2011, 15:36

Caso Ramognina: parla il sindaco di Varazze Delfino

"Come mai Alluto si sveglia solo ora? la situazione è sempre stata così" (sic) Aspettiamo i soldi dell'alluvione, se non resteranno tutti a Genova. Il legno non si può bruciare, e i boschi non si posson più toccare" Ma il sovraintendente della Forestale Valzer smentisce: "basta farci una comunicazione. E finora nessuno ci ha mai chiesto nulla"

Caso Ramognina: parla il sindaco di Varazze Delfino

Dopo aver descritto la situazione della discarica Ramognina di Varazze, e soprattutto di ciò che accade a valle, abbiamo chiesto al sindaco Delfino cosa ne pensasse (e soprattutto cosa intendesse fare l’amministrazione comunale in merito).
“Sinceramente non capisco come mai Alluto si sia svegliato una mattina scoprendo una situazione che è sempre stata così, anche quando lui era in consiglio comunale: anzi, adesso che stiamo procedendo con la raccolta differenziata le cose dovrebbero andare meglio, perché prima scaricavamo in discarica 35.000 mc di rifiuti e adesso ne produciamo molto meno”.


SN:  In realtà, però, ad Alluto sono arrivate segnalazioni di cittadini preoccupati perché la situazione, invece, sembra essere proprio peggiorata…


DELFINO: E va bene, ma c’è stata anche un’alluvione! Non è che possiamo dimenticarcene: l’alluvione ha causato danni seri anche alla stessa discarica, ha rotto delle reti, ha causato una serie di problemi. L’ufficio ha già fatto un relazione di sopralluogo e chiesto al gestore di rimediare: ma anche loro hanno avuto grossi danni dall’alluvione, quindi non so quando riusciranno ad intervenire.


SN: E nel frattempo, se dovesse di nuovo piovere forte, cosa succederebbe? Ha visto la “diga” di alberi che si trova poco sotto la discarica?


DEL: Certo, ho visto le foto: ed è vero, è una situazione preoccupante. Ma di chi è la colpa? 
Tutti quegli alberi secchi avrebbero dovuto essere tagliati prima che seccassero e cadessero… ma i boschi non li cura più nessuno, perché è vietato tagliare, vietato rastrellare, vietato fare qualsiasi cosa. 
Teniamo l’uomo lontano dai boschi, e i boschi vanno in malora: bruciano, seccano, invadono il terreno sottostante. Lei conosce qualcuno che vada ancora a fare legna? Io ci vado… ma credo di essere rimasto l’unico! E se gli alberi vecchi non si tagliano, poi cadono. 
Abbiamo perso la tecnica di coltivazione dei boschi, che dava anche lavoro: ora gli alberi diventano un pericolo. Dopo l’alluvione, è arrivato un metro di legna in spiaggia: avremmo voluto bruciarla, ma non si può perché inquina. E allora l’abbiamo portata in discarica: e così si intasa la discarica. Ma che altro si poteva fare? Lasciarla in spiaggia?


SN: Non lo sappiamo, ma una soluzione si dovrebbe trovare: sia per i pericoli, sia per i disagi ai cittadini che si ritrovano i sacchetti quasi dentro casa.  Alluto ha parlato del progetto di un capannone che avrebbe potuto contenere almeno i sacchetti…


DEL: E perché non l’hanno fatto loro, il capannone? Semplice: perché non c’erano i soldi. Stessa situazione di oggi. Certo, se adesso arriveranno i benedetti fondi promessi per l’alluvione, sempre che Genova non se li porti via tutti, potremo pensare di costruire il capannone: però, se è vero che la discarica è un problema, è anche vero che si sono altre priorità. Abbiamo zone franate in cui c’è ancora rischio per le case e per le persone.


SN: Perché teme che Genova possa “portare via tutti i soldi”?

DEL: Perché l’alluvione, che è stato un evento eccezionale (da misurazioni fatte risulta che sia venuto un 10% in più di pioggia rispetto all’evento catastrofico cinquecentennale), ha avuto un andamento molto atipico: tant’è che noi avevamo ricevuto un’allerta di livello 1…e poi si è visto quello che è successo. In realtà, però, si è formata proprio una sorta di “sacca” che ha colpito Varazze e poi si è spostata a Sestri, mentre su tutto il resto della Liguria ha piovuto in modo “normale”. Purtroppo Sestri non fa Comune, ma rientra sotto il comune di Genova… quindi ho una certa preoccupazione su come verranno divisi i fondi tra la piccolissima Varazze e il “comune di Genova”…


SN: Torniamo alle situazioni più critiche: cosa potrebbe succedere in caso di nuova alluvione, o almeno di piogge molto intense?

DEL: La situazione peggiore è quella della zona di Rio dei Galli, che è franata sia a destra che a sinistra (con maggiori danni sul lato sinistro). Un eccellente geologo, il professor Maifredi di Genova, che credo sia il miglior geologo in Liguria e forse anche in tutta Italia, sta elaborando tutti i dati e preparando un progetto per contenere la “spalla” di Rio dei Galli: però ci vogliono i soldi per intervenire. Speriamo che sia possibile farlo prima dell’inverno, altrimenti quella zona sarà ad altissimo rischio: e mi sembra evidente che questa sia una priorità rispetto ai sacchetti che volano fuori dalla discarica."

Il Sovrintendente Valzer, del Corpo Forestale provinciale, non è però d’accordo con quanto dichiarato dal Sindaco: “Non è assolutamente vero che “non si possano più tenere puliti i boschi” – dichiara – E’ vero che ci sono norme sulla combustione del  legname, da quando si è scoperto che è fortemente inquinante, ma questo è un altro discorso. Però si può tagliare, pulire, fare qualsiasi intervento: basta fare una comunicazione a noi, ma semplice, non servono neppure carte bollate o altro. Le norme non sono mai cambiate, non sono diventate più restrittive: basta una domanda ai sensi del Regolamento regionale 1/99.”


SN: Voi siete mai stati informati del problema legato al legname per la discarica di Varazze?


VAL: No, nessuno finora ci ha detto nulla. 


v.r.

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