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| 31 marzo 2011, 08:09

Realtà rovesciate: per ASL2 il problema non è chi lo crea ma chi lo rivela

Realtà rovesciate: per ASL2 il problema non è chi lo crea ma chi lo rivela

Ma bene! E così per ASL2 "sarebbe da licenziare" il primario di urologia Claudio Giberti, "reo" d'aver proferito verbo non allineato e senza consultare preventivamente la Struttura Complessa Opinioni & Silenzi della locale azienda sanitaria.

Punirne uno per educarne cento?

Perché guai a dire che ASL2 spenderebbe male i danari pubblici.

Il fatto che detenga il record italiano di assunti per abitante è noto

- che lo scorso anno abbia scavato un buco da 16 milioni di euro,


 

- che lasci materiale sanitario abbandonato per strada ad Albenga mentre passa la Milano - Sanremo,

- che non abbia nemmeno le luci e neppure un impianto elettrico sulle scale di emergenza dove è morto Piero Cervetto,

   

- che nel cortile del san paolo ci siano invece cavi elettrici annodati alle maniglie che corrono ad altezza d'uomo (ovviamente il prefabbricato sarebbe opportunamente finanziato dall'Unione Europea)

- che ci siano voluti mesi per smantellare la vecchia portineria per issare questa meraviglia in lamiera,

       

- che con tutta questa foga del' "immagine" non si sia ancora pensato di rinnovar l'insegna dell'ingresso pedonale fermo a quando il carrozzone si chiamava USL7,

- che gli ascensori di un ospedale pubblico vengano mantenuti nello stato di cui alla foto sottostante

- che nel parco del San Paolo ci sia una discarica di inerti,

-che i cantieri di ammodernamento siano in clamoroso ritardo,

     

 - che la struttura complessa Marketing e Comunicazione Sanitaria dirami comunicati su presentazioni di libri che non si capisce cosa abbiano a che vedere con l'attività istituzionale,

-che l'imperturbabile Neirotti e il direttore sanitario Agosti costino solo loro più di mezzo miliardo di vecchie lire l'anno in due (benefit esclusi)

 

- che ci sia voluta un'inchiesta di un giornale on line per far completare la pubblicazione di compensi e curricula degli 820 dirigenti (dai quali è tratta la cifra di cui sopra) in ottemperanza all'operazione trasparenza voluta dal ministro Brunetta,

 

- che nonostante le stringenti normative un tema di sicurezza sul lavoro, proprio in un'area ASL tocchi vedere operatori privi di casco

 

- che il corridoio, da sempre provvisorio, attraverso il quale si trasportavano anche degenti fratturati sia stato astutamente lastricato in piastrelle quadrate, che ad ogni giuntura (una ogni 30 cm) fan sobbalzare il paziente dolorante

 

- che nonostante sia proibito per ovvie ragioni di sicurezza l'uso di qualsiasi telefono cellulare nei reparti, si sia ritenuto opportuno installare nientemeno che due ripetitori di telefonia mobile su entrambi i lati del monoblocco

- che il pubblico possa tranquillamente accedere a zone adibite a stoccaggio di rifiuti ospedalieri potenzialmente infetti, all'interno dello stesso San Paolo,

- che nonostante il doveroso insistere dei quotidiani la dirigenza non parli ma affidi il proprio "pensiero" sulla minaccia di cancellare dal suo posto di lavoro il Dott. Claudio Giberti a non meglio precisate fonti anonime definite "stretti collaboratori", resta un'opinione.

 

Tutto questo, è un opinione? Come d'opinione è il "reato" di lesa maestà che avrebbe commesso il Primario Claudio Giberti, parlando di spese inutili e del fatto che il dir. Neirotti gli avrebbe "messo i bastoni tra le ruote". E perché mai un medico se ne dovrebbe uscire con una cosa del genere senza fondato motivo e rischiando il posto?

Oltrettutto sembra che di "bastoni tra le ruote" non sia stato l'unico a trovarsene tant'è che l'Ordine dei Medici di Savona ha già dovuto intervenire sulla dirigenza ASL2 in un passato recente e per mezzo di una lettera tutt'altro che innocua, a tutela di qualche Dottore.

Sarebbe bene perciò che i dirigenti ASL, tanto generosamente retribuiti a spese pubbliche, iniziassero a rispondere anziché negarsi, tacere o far musetto. Almeno per rispetto ai Cittadini che permetton loro una certa agiatezza, in cambio di una trasparenza che si sta facendo un po' attendere.


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Mario Molinari

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