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| 26 marzo 2011, 10:47

Spegnamo le lampadine, accendiamo il cervello.

Stasera, forse, qualcuno spegnerà la lampadina del salotto e penserà di aver fatto qualcosa di grande per Savona, per l’Italia e per tutto il pianeta. 
Forse, invece di spegnere le luci per un’ora, sarebbe più utile accendere il cervello per riflettere a nostra volta

Spegnamo le lampadine, accendiamo il cervello.

Torna l’”Ora della Terra”, l’iniziativa del WWF che invita a spegnere per un’ora le luci di monumenti, uffici, aziende e naturalmente abitazioni private su tutto il Pianeta. 


Una manifestazione simbolica contro i cambiamenti climatici, dalle 20,30 alle 21,30 di questa sera:  ma anche un invito ad azioni meno simboliche ma più concrete.
 “Earth Hour 2011 intende coinvolgere Istituzioni, Cittadini e Aziende ad andare “Oltre l’ora” impegnandosi non solo a spegnere le luci durante l' Earth Hour ma anche  manifestando attraverso diverse azioni, o attraverso degli eco-consigli, l'impegno nei confronti del pianeta – dichiara il WWF - Il cittadino che rinuncia all' auto un giorno a settimana, una scuola che installa pannelli solari sul tetto, un comune che costruisce piste ciclabili, ogni piccola azione contribuisce a proteggere l'unico pianeta che abbiamo.
Ogni piccolo gesto fa la differenza”.


Il WWF invita anche ad inviare i resoconti di questi piccoli (o grandi) gesti al loro sito  http://www.wwf.it

A noi piacerebbe molto che Savona potesse inviare la notizia che è stato “spento”, non per un’ora ma per sempre, il carbone che da mezzo secolo appesta la nostra provincia e che continua a minacciare più del metano la salute dei cittadini, oltre a quella del pianeta (che sicuramente sta a cuore a tutti, ma mai quanto quella dei propri figli). 


Purtroppo non sembra ancora molto vicina la possibilità di una simile vittoria sociale e civile, dato che la Tirreno Power sta ancora meditando sulla possibilità di accettare la proposta che la Regione le ha porto su un piatto non d’argento, ma addirittura di platino.

Per quanto Burlando sostenga che “la posizione della Regione non sia mai cambiata” (e  i cartelloni pre-elettorali con la scritta cubitale NO ALL’AMPLIAMENTO? Forse non sappiamo leggere…), innanzi al fatturabile volere dell'azienda pare stesa una sorta di passatoia politica "rossa" con la scritta “accomodatevi e fate qual che vi pare”.


Poi c’è una scrittina più piccola, aggiunta forse a matita in un tardivo sussulto:

“Dateci il modo (per favore e se non Vi disturba) di salvare la faccia, facendo pensare ai cittadini che l’Offerta Speciale sia quantomeno condizionata ad una simil - riduzione delle emissioni e alla demolizione dei due gruppi che stanno sbuffando nell'aria di questa provincia da decenni e nonostante tutto e tutti”. 


A causa di questa "postilla", che pochi hanno letto ma che Tirreno Power ha abilmente recepito, l’azienda finge di fare il musetto lungho: stanno “riflettendo”. Certamente vengono riflessi dubbi e paure della cittadinanza.

Gli serve ancora una settimana, perché gli è stato chiesto un  “grande sacrificio”. 


Ovviamente, intanto che riflettono, brindano e fanno salti mortali di gioia: ma non si deve capire. 
Deve sembrare che ci facciano una “grande concessione”, si dovrà pensare che la Regione non abbia sbracato clamorosamente agli interessi dell’industria, ma che stia lottando strenuamente per migliorare la situazione ambientale. 


Piccolo particolare secondario: tutti gli studi scientifici dicono che la situazione è destinata, al termine di questo balletto, a peggiorare ancora. Che l’ampliamento NON potrà mai ridurre alcuna emissione, anzi le moltiplicherà perché, semplicemente, 2+2  fa ancora 4 e  non c’è verso di fargli fare 3.


Ma stasera, forse, qualcuno spegnerà la lampadina del salotto e penserà di aver fatto qualcosa di grande per Savona, per l’Italia e per tutto il pianeta. 
Forse, invece di spegnere le luci per un’ora, sarebbe più utile accendere il cervello. 



Anche per capire una volta per tutte se in una repubblica comandano le persone elette dal Popolo o le aziende che devono fatturare per i loro azionisti. E se applicata, non è una riflessione da poco, con buona pace dei sindacati che mentre parlano di carbone e occupazione, firmano con la stessa azienda piani di incentivo all'esodo dei lavoratori. Come se Vado fosse la terra promessa alla fuliggine perpetua.

E ora spegnamo pure, che tanto le emissioni continuano anche nel buio, e a pieni polmoni.

memo:

 

 

vr / mpm

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