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| 25 marzo 2011, 14:33

Milena Debenedetti (5 Stelle) su Maersk: inaccettabile guerra psicologica sull'opinione pubblica. Qualcuno deve dire che l'opera è "cantierabile"?

Dopo varie false partenze non scatta la squalifica? La vicenda della piattaforma Maersk di Vado Ligure sta ormai diventando una triste telenovela, oltre che un pessimo esempio di conflitto fra poteri forti e cittadini

Milena Debenedetti (5 Stelle) su Maersk: inaccettabile guerra psicologica sull'opinione pubblica. Qualcuno deve dire che l'opera è "cantierabile"?


"Fortemente voluto dall’Autorità Portuale savonese, di interesse per la stessa Maersk soprattutto per quanto riguarda finanziamenti e vantaggiose concessioni più ancora che per l’operatività, questo annoso progetto si è sempre contraddistinto per il passare costantemente sopra la volontà e l’opposizione della popolazione interessata.

L’iter avrebbe più di un punto dubbio, sul quale si basa il ricorso al Tar presentato dall’attuale Amministrazione vadese. 

Anche l’apparente approvazione di questi giorni avrebbe risvolti poco trasparenti, tanto che il Comune di Vado ha richiesto documentazione.

Il fatto stesso che la precedente  Amministrazione avesse prima approvato il progetto, poi reiterato la decisione dopo aver chiesto il parere dei cittadini, negativo, senza tenerne alcun conto, e perso le elezioni di conseguenza, non conta.

Le difficoltà internazionali e finanziarie del gruppo Maersk, che licenzia dipendenti e chiude sedi, non contano.

La stessa crisi internazionale che evidenzia sempre più quanto il progetto sia surdimensionato sia rispetto all’entità dei traffici attuali e previsti, sia alla conformazione del territorio, sia alle infrastrutture, non conta.


La vicenda del finanziamento pubblico apparentemente concesso nell’ultimo decreto Milleproroghe, in realtà vago e  subordinato a ulteriore decreto, non conta.
L’arrivo dei soldi è dato per certo, nonostante quelle paroline “immediatamente cantierabili” contenute nel decreto.


Come può essere immediatamente cantierabile un’opera soggetta a ricorso, e non dotata ancora, a detta dell’avv. Granara che ha seguito la pratica, di progetto esecutivo approvato?

Precisiamo che l’approvazione di cui tanto si parla in questi giorni, in una informazione strombazzante, è quella definitiva, sì, ma non ancora esecutiva.  Secondo, non terzo passaggio. Distinzione non così sottile che ci piacerebbe fosse messa nella giusta luce.

Ci piacerebbe una risposta  al quesito, e ci piacerebbe che la questione fosse correttamente posta sugli organi di informazione.


Troviamo inaccettabile questa sorta di guerra psicologica con l’opinione pubblica, per instillare rassegnazione, dare per fatto, scontato, pacifico, ciò che ancora non lo è.


Viene il sospetto che quelle operazioni sui fondali, documentate dai filmati e apparentemente poco significative, abbiano anche lo scopo di creare alibi per quell’aggettivo “cantierabili”, senza il quale non si smuovono fondi pubblici.

Un frettoloso mettere il carro davanti ai buoi, anzi, la benna oltre i fondali.
E a proposito di smuovere fondi… ci viene segnalato che gli impercettibili sondaggi di questi giorni avrebbero già avuto come risultato chiazze d’acque marroni e limacciose.


Poiché è documentata la presenza di gravi inquinanti industriali sepolti in quelle sabbie, non esisterebbe forse il preciso dovere, da parte di chi vi opera, di predisporre analisi e controlli adeguati a non mettere in pericolo ambiente e salute pubblica?



Milena Debenedetti
Portavoce del
MoVimento 5 Stelle- Savona





Com m5s

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