Non sembra affatto così, se si va oltre l’ ”effetto annuncio” che potrebbe farlo pensare. Tanto per cominciare è importante chiarire che il progetto approvato nei giorni scorsi, e di cui è tanto parlato come di un “via libera” generale, era il progetto definitivo, ma NON quello “esecutivo”.
E per quanto i due termini possano apparire sinonimi ai non addetti ai lavori, in realtà si tratta di fasi ben distinte.
“Quando si presenta un progetto – ci ha spiegato l’avvocato Granara, che rappresenta Comune e comitato Amare Vado nel ricorso al TAR contro la piattaforma – si devono attraversare tre fasi progettuali:
a) progetto preliminare;
b) progetto definitivo;
c) progetto esecutivo.
Quella che è stata approvata, dunque, è solo la fase numero 2, che non autorizza però ad iniziare alcun lavoro di costruzione: infatti quelli che vengono presentati come “lavori ormai iniziati”, come ho già dichiarato a savonanews qualche giorno fa, sono semplicemente prove e comunque lavori propedeutici all’inizio del vero e proprio cantiere, che per il momento non può ancora partire perché il progetto esecutivo (ovvero la fase 3) non è ancora stato approvato.
Da rilevare il fatto che sia ancora completamente in alto mare la parte di progetto relativo al sovrappasso: ma il progetto in realtà è unitario, quindi non se ne può approvare un pezzo alla volta!
Per quanto mi risulta ci sono, ancora una volta, vizi procedurali che andremo a verificare: ma c’è stato anche un clamoroso - e scriva pure clamoroso, testuale, perché tale va considerato - vizio di legittimità nel non inviare al Sindaco gli atti procedurali”.
Il Presidente della Provincia Vaccarezza conferma che l’approvazione riguardasse solo il progetto definitivo, e aggiunge che esso è stato approvato, sì, ma con una lunga serie di prescrizioni.
“Chi dovrà redarre il progetto esecutivo dovrà tenere conto di tutte le limitazioni che riguardano i materiali, il terminal petrolifero – che per ora è sospeso – e un’altra corposa serie di prescrizioni che ora non posso elencarvi per intero, perché richiederebbe troppo tempo, ma che sono ben specificate nel verbale che verrà prodotto – penso – a brevissimo, e che verrà consegnato a tutti gli Enti interessati”.
Un ultimo parere l’abbiamo chiesto al vicesindaco di Vado Franca Guelfi, sperando , a dire il vero, si strapparle anche qualche indiscrezione sulla riunione privata di ieri sera. Ma in questo non siamo stati molto fortunati. “Purtroppo non posso dirvi nulla – spiega la Guelfi – perché stamattina non ho ancora incontrato né il Sindaco Caviglia, né il capogruppo Enrico Pisu, ovvero le uniche due persone che sono state invitate alla riunione.
A dire il vero il sindaco era stato invitato già da un paio di mesi, mentre soltanto ieri pomeriggio è arrivata la notizia che, se lo desiderava, avrebbe potuto portare anche il capogruppo. Tutto quello che so è che la riunione era organizzata da un’associazione privata, sul tema “presentazione del progetto Maerks”: ed è sempre stata una riunione privata, anche se qualche giornale erroneamente ha pubblicato che sarebbe stata aperta al pubblico. Su cosa sia discusso, al momento, non ho alcuna notizia. Confermo, invece, che il progetto approvato era il progetto definitivo e NON esecutivo, quindi non si può assolutamente sostenere che “siano iniziati i lavori di costruzione” della piattaforma”.
Dunque - trascurando per savoir faire i costi della chiatta GLF al lavoro e all'ormeggio insieme al cubone di cemento, perchè rimestar nel torbido con una benna da qualche tonnellata e agitare bassi fondali sottocosta in rade chimicamente molto frequentate nell'ultimo mezzo secolo come quella di Vado? Sarà così prudente?
Vedere per credere, se ancora ce ne fosse necessità: