“ Un primo test in Liguria, con l’avvio dei lavori nelle scorse settimane nella galleria Gorleri, sull’A10, tra Imperia Est e San Bartolomeo, sull’Autofiori, domenica ha creato almeno 6 chilometri di coda, fin dal primo pomeriggio, in direzione di Savona e Genova, in un tratto solitamente scorrevole anche in alta stagione”, afferma l’assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria Raffaella Paita”.
“Se pensiamo- aggiunge la Paita- che tutto questo è avvenuto non per un blocco della circolazione in un tratto verso Finale Ligure o in altri punti critici, ma per la chiusura di sola una galleria, lunga poco più di un chilometro, a Imperia, in direzione Francia , con il conseguente doppio senso di circolazione nella carreggiata opposta, la dice lunga su quanto potrebbe accadere prossimamente con l’inizio di altri lavori. No, penso che si debba intervenire subito a Bruxelles per evitare che presto, insieme con la Liguria, si blocchi tutto il Sud Europa, perché le alternative sono il tunnel del Frejus e il traforo del Monte Bianco”.
La Regione Liguria chiede all’Unione Europea finanziamenti aggiuntivi , la possibilità di una dilatazione dei tempi della direttiva e una nuova modulazione dei rapporti con i soggetti concessionari.
“ Fermo restando che la sicurezza delle galleria è un obiettivo irrinunciabile- sottolinea la Paita- chiediamo di destinare una quota delle risorse alla realizzazione di una viabilità alternativa che sarà necessaria nel periodo dei lavori all’interno dei tunnel.
Si può anche immaginare di rivedere le concessioni, allungandole, proprio a fronte di questi investimenti “.
La Liguria , sul proprio territorio, di gallerie da a adeguare e mettere in sicurezza, ne possiede ben il 17 per cento di tutta l’Europa.
Della scadenza del 2019, aveva parlato recentemente lo stesso presidente della Regione Liguria Claudio Burlando con il coordinatore del progetto Autostrade del Mare della Commissione Europea Luis De Oliveira in visita a Genova.
Un problema molto complesso, sia dal punto di vista degli investimenti finanziari per le società concessionarie di strade e autostrade, sia per i disagi per gli automobilisti che le percorrono e i cittadini delle zone interessate che cominciano a emergere.