"Tutte queste prove, che abbiamo chiesto più volte, non ci sono mai state fornite - continua il consigliere provinciale UdC - l’azienda ha dato semplicemente per scontato che senza carbone sarebbe stata costretta a chiudere – ma senza dirci perché – e che avrebbe abbassato le emissioni in caso di ampliamento, ma senza dirci “come”.
In questo modo non si convince né la popolazione, né la politica (almeno quella davvero attenta ai bisogni della gente).
Questa non è un’apertura al dialogo, ma un modo di imporre le cose dall’alto che personalmente non posso accettare: io sono un uomo libero, non accetto passivamente neppure gli input dall’alto del mio stesso partito. Figuriamoci quelli di un’azienda che non mi motiva le proprie ragioni.
A tutto questo bisogna aggiungere che la posizione della Giunta provinciale è stata altrettanto monodecisionale: ci hanno detto che “avrebbero trattato con l’azienda”, dopodiché sono andati alla conferenza dei servizi senza MAI riferire al Consiglio sui risultati di queste trattative, né sulle decisioni prese di conseguenza. Questo è inaccettabile in democrazia” .