In occasione dell'80° anniversario della scomparsa di Padre Giovanni Semeria, che cadrà il prossimo 15 marzo, un nostro lettore, il Dott. Andrea Gandolfo, ci ha scritto alcune brevi notizie biografiche in merito a questo importante personaggio storico della nostra provincia.
"Giovanni Semeria nacque a Coldirodi il 26 settembre 1867 da Giovanni e da Carolina Bernardi. Il padre era morto a Brescia nel 1866, vittima di un'epidemia di colera. La madre si trasferì presto a Torino, dove sposò in seconde nozze Pietro Grosso, un agente di cambio sessantenne. Giovanni studò per quattro anni presso il collegio dei Gesuiti Vida a Cremona, e per un anno presso il collegio Carlo Alberto di Moncalieri, retto dai padri Barnabiti. All'età di quindici anni entrò quindi come novizio al Carrobiolo di Monza, pronunciando i voti semplici come barnabita il 22 dicembre 1883. Compiuti gli studi filosofici e teologici a Roma presso il Liceo Sant'Apollinare e l'Università di Propaganda Fide, il 1° febrraio 1887 fece la professione solenne dei voti, il 29 settembre 1888 ricevette il suddiaconato, il 29 settembre 1889 il diaconato e il 5 aprile 1890 fu ordinato sacerdote. Nel 1892 conseguì quindi la laurea in lettere presso l'Università La Sapienza di Roma e cinque anni dopo quella in filosofia a Torino. Nel 1895 venne incaricato di tenere l'orazione ufficiale del mese del Sacro Cuore ai Catinari, dove parlavano abitualmente soltanto predicatori di altissima fama. Da allora venne continuamente richiesto come oratore e chiamato persino in Vaticano. Nel settembre 1895 venne inviato a Genova come vicerettore e professore dell'Istituto "Vittorino da Feltre", dove
sarebbe rimasto per diciassette anni. Dal 1904 avrebbe anche diretto il Circolo giovanile S. Alessandro Sauli del capoluogo ligure, dove già nel novembre 1897 aveva fondato, in collaborazione con padre Ghignoni, la Scuola superiore di religione per lo studio e la divulgazione della storia e del pensiero cristiano. Nello stesso tempo teneva corsi regolari di omelie domenicali presso la chiesa delle Vigne, che suscitarono larghi echi e animate discussioni. Molto note sono anche le prediche che tenne a Roma presso la chiesa di San Lorenzo in Damaso in occasione della Quaresima del 1897. Nei primi anni del Novecento si avvicinò alle posizioni del movimento politico della Democrazia cristiana. Accusato di aver sposato le tesi del modernismo, fu trasferito dai superiori a Bruxelles, dove giunse nell'aprile 1912, accolto dal cardinale Mercier. Nel 1913 si recò poi in Grecia e in Terra Santa. A Gerusalemme visitò in particolare la Scuola biblica di padre Lagrange. Il 1° luglio 1914, due giorni prima dell'invasione tedesca del Belgio, passò in Svizzera, presso l'Opera Bonomelli a Ginevra, dove riprese a predicare per gli operai italiani e iniziò un corso di letture settimanali dantesche. Il 13 giugno 1915 giunse a Udine per prendere servizio quale cappellano militare presso il Comando Supremo dell'Esercito, chiamatovi dal capo di Stato Maggiore Luigi Cadorna. Per tutta la durata del conflitto svolse quindi un'intensa attività assistenziale diventando molto popolare tra soldati ed ufficiali. In occasione del Natale 1918, ebbe anche l'onore di intonare il solenne Te Deum della Vittoria presso la cattedrale di San Giusto a Trieste. Dopo la fine della guerra, in collaborazione con don Giovanni Minozzi, fondò l'Opera del Mezzogiorno d'Italia, un ente destinato ad assistere gli orfani di guerra dell'Italia meridionale, che arrivò a contare 25 orfanotrofi, 76 asili e laboratori, 5 colonie montane e marine, una casa-ricovero per vecchi e due scuole magistrali femminili. Il 5 e l'8 marzo 1931 padre Semeria tenne le sue ultime conferenze a Genova e a Montecassino. Il 15 marzo successivo si spense a Sparanise, in provincia di Caserta. Tra le sue molte opere si ricordano in particolare Venticinque anni di storia del cristianesimo nascente (Roma 1900); Il primo sangue cristiano (Roma 1901); Dogma, gerarchia e culto nella Chiesa primitiva (Roma 1902); La Messa nella sua storia e nei suoi simboli (Roma 1903); Scienza e fede e il loro preteso conflitto (Roma 1903); Le vie della fede (Roma 1903); Pei sentieri fioriti dell'arte (Roma 1906); Memorie di guerra (Roma 1924); Poesia divina: Inni della Chiesa (Roma 1926); I miei ricordi oratori (Milano-Roma 1927); Nuove memorie di guerra (Milano 1928); I miei tempi (Milano 1929); I miei quattro Papi (Milano, 1930). Rimasero invece inediti i corsi di apologetica della Scuola di religione tenuti dal 1903 al 1912 e quasi tutte le prediche, tra le quali il celebre Quaresimale di San Lorenzo in Damaso del 1897".