Eventi - 04 febbraio 2011, 17:03

Bordighera: presentato oggi pomeriggio all'ex Chiesa Anglicana 'Sanremo the Story'

Sfogliando le cento pagine del volume si trovano le immagini tratte dall'Archivio Alfredo Moreschi curate da Claudio Porchia, le spruzzate di humour del vignettista Tiziano Riverso ed i contributi della Fondazione Erio di Vallecrosia e del Museo della Moda Daphnè di Sanremo.

La presentazione di oggi con Claudio Porchia e Alfredo Moreschi

E’ disponibile nelle principali librerie il volume “Sanremo the Story”, il catalogo della mostra dedicata ai 60 anni della kermesse festivaliera visitabile al Music Store del Porto Antico di Genova sino al 19 febbraio. L’ideatore e il direttore artistico dell’esposizione è Pepi Morgia. Il relativo catalogocurato da Morgia con testi di Claudio Porchia, contiene foto d'epoca e aneddoti di un mito e rappresenta un vero e proprio archivio della memoria del Festival.

Il volume è stato presentato oggi all’ex Chiesa Anglicana di Bordighera. Sfogliando le cento pagine del volume si trovano le immagini tratte dall'Archivio Alfredo Moreschi curate da Claudio Porchia, le spruzzate di humour del vignettista Tiziano Riverso ed i contributi della Fondazione Erio di Vallecrosia e del Museo della Moda Daphnè di Sanremo.

Vincenzo Mollica, nella prefazione al libro, definisce la mostra ed il catalogo opere pop piene di dettagli da scoprire e di particolari che suggeriscono “nuove prospettive” e, per questo, capaci di trasmettere appieno “il senso e il non senso della nostra contemporaneità. Il Festival di Sanremo ha formato per anni la vox populi con motivetti, slogan, battute e canzoni nati al Casinò o all'Ariston e che sono tuttora tra noi. Ma le fotografie di Moreschi e i testi di Claudio Porchia ci descrivono anche l'imago populi: 60 anni di scatti racchiudono la nascita di una nazione. Ne sono una dimostrazione la lettera che la Rai inviò alle case discografiche nel 1950 in cui invitava a partecipare alla kermesse con canzoni in lingua italiana (in tempi in cui si preferiva il dialetto!) e la straordinaria idea di Amilcare Rambaldi del concorso canoro che nacque ufficialmente nel 1951 come Festival della Canzone Italiana e che cambiò per sempre la stessa musica italiana. E si ha l’impressione che Moreschi sia riuscito a fotografare anche quella.

Molte le immagini di personaggi: la prima Nilla Pizzi con un vestito alla Hayworth che non metterà mai più; Claudio Villa che arriva a Sanremo in treno; Modugno scatenato in una pubblicità per una marca di apparecchi radio; Celentano ripreso dietro una selva di garofani che canta spalle al pubblico; Mina agli esordi; Mike Bongiorno alla prima esperienza ma già padrone del video; Patti Pravo e le sue prime scandalose trasparenze. Non mancano foto di situazioni: i cantanti e i musicisti a messa dai Frati Cappuccini prima dell'apertura; Gino Cervi-Maigret che s'aggira con la sua pipa per i camerini a controllare che sia tutto regolare; il faccione stupito di Louis Armstrong costretto da Pippo Baudo ad abbandonare il palco dopo "When the saints go marchin".

E ancora la kermesse e la sua evoluzione: il legame con i fiori, la floricoltura ed il Corso Fiorito, una volta vicino e quasi parte del Festival. Preziose anche le interviste, come quella a Dario Fo sul ControFestival di Villa Ormond nel 1969 che ben illumina l'atmosfera di quegli anni, o l'esperienza di cronista di Giampiero Moretti che racconta la meccanica del Festival da dentro.

Carlo Alessi