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Politica | 03 febbraio 2011, 14:21

Sanremo: Snalc alla Casinò Spa “Se non ci convocate, sabato scendiamo in sciopero”

Sul fronte sindacale intanto il dialogo tra le cinque sigle presenti in azienda si sta rivelando più difficile del previsto

Sanremo: Snalc alla Casinò Spa “Se non ci convocate, sabato scendiamo in sciopero”

Nonostante il Festival della canzone (evento clou che rappresenta un momento di grande visibilità e di incassi) sia ormai alle porte torna a salire la tensione alla casa da gioco a causa dell’ultimatum lanciato dal sindacato autonomo Snalc al CdA di  casino SpA: “Se non veniamo convocati sabato faremo sciopero”.

Il presidente Di Ponziano nei giorni scorsi ad una analoga richiesta in considerazione delle sue dimissioni (terminerà il 28 febbraio) aveva rimandato il tutto all'arrivo del nuovo presidente. Gli autonomi, oltre ad aver convocato l’assemblea dei lavoratori per domani (dalle ore 14.20 alle ore 15.20), chiedono di discutere con urgenza del piano operativo 2011 per la crescita dei proventi dei giochi francesi, americani, meccanici, online e dei tornei di poker, sugli investimenti promozionali, sul programma delle manifestazioni e degli eventi, sul layout delle sale da gioco e sulla verifica prevista dall'accordo del 4 settembre 2008 degli assetti organizzativi dell'area slot.

Sul fronte sindacale intanto il dialogo tra le cinque sigle presenti in azienda si sta rivelando più difficile del previsto. Non sono bastate infatti ben quattro riunioni con scambi di idee,discussioni e confronti su temi specifici per   fare almeno da catalizzatore e nella riunione di ieri sono emerse profonde divergenze sia sul piano degli argomenti che delle procedure, Sulla vicenda, da fonti bene informate, registriamo che le posizioni dello che sarebbero troppo lontane e quindi non condivisibili dagli altri sindacati.

Da un lato lo Snalc, che nel frattempo ha indetto per suo conto l’assemblea, che vorrebbe  far prevalere e imporre i propri punti di vista che sono quelli di incontrare la proprietà e casino SpA e dall’altro le altre sigle che vorrebbero procedere secondo un duplice percorso: confronto con l'azienda per discutere delle molte problematiche in essere (tra cui applicazione completa degli accordi appena sottoscritti e anche la rivisitazione di altri ormai datati che vanno obbligatoriamente rivisti perché obsoleti e non al passo dei tempi, parlare di riorganizzazione aziendale e quant'altro) e in un secondo tempo fare un passo verso l'amministrazione comunale per esternare le proprie preoccupazioni sul futuro dell'Azienda (tra cui il ritardo sull'approvazione o meno del piano degli investimenti).

Anche se nessuno lo dice uno dei motivi che potrebbero portare alla rottura sarebbe anche la presa di posizione autonoma con la lettera sparata dal sindacato autonomo il giorno stesso della precedente riunione che avrebbe indebolito la possibile intesa.

Carlo Alessi

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