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Eventi | 03 febbraio 2011, 09:01

'Sanremo Story' di Pepi Morgia protagonista delle conversazioni di Sanremonews

Domani a Bordighera (ore 16) all'ex Chiesa Anglicana, insieme all’autore intervengono Alfredo Moreschi e Claudio Porchia.

'Sanremo Story' di Pepi Morgia protagonista delle conversazioni di Sanremonews

Il volume “Sanremo Story”, il libro di Pepi Morgia dedicato ai 60 anni del festival della canzone. Il libro contiene  foto d'epoca e aneddoti e rappresenta  un vero e proprio archivio della memoria del Festival. Sfogliando le cento pagine del volume si trovano le immagini tratte dall'Archivio Alfredo Moreschi, curate da Claudio Porchia, con ogni tanto una spruzzata di humor del vignettista Tiziano Riverso ed i contributi della Fondazione Erio di Vallecrosia e del Museo della Moda Daphnè di Sanremo.

Vincenzo Mollica nella prefazione definisce la mostra allestita da Pepi Morgia ed il catalogo come un'opera pop. Il Festival di Sanremo ha formato per anni effettivamente la vox populi: motivetti, slogan, battute e canzoni partoriti al Casinò o all'Ariston e che sono tuttora tra noi. Ma le fotografie di Moreschi e i testi di Claudio Porchia ci descrivono anche l'imago populi: in 60 anni di scatti, c'è praticamente la nascita di una nazione. Come la lettera che la Rai inviò alle case discografiche nel 1950, in cui s'invitava a partecipare con canzoni in lingua italiana, in tempi in cui si preferiva il dialetto - come si cambia - e quell'idea di Amilcare Rambaldi che cambiò per sempre la musica italiana: alla fine si ha l'impressione che Moreschi sia riuscito a fotografare pure quella. Foto di personaggi: la prima Nilla Pizzi con un vestito alla Hayworth che non metterà mai più; Claudio Villa che arriva a Sanremo in treno; Modugno scatenato in una pubblicità per una marca di apparecchi radio; Celentano ripreso dietro una selva di garofani che canta spalle al pubblico; Mina agli esordi; Mike Bongiorno alla prima esperienza ma già padrone del video; Patti Pravo e le sue prime scandalose trasparenze.

Foto di situazioni: i cantanti e i musicisti a messa dai Frati Cappuccini prima dell'apertura; Gino Cervi-Maigret che s'aggira con la sua pipa per i camerini a controllare che sia tutto regolare; il faccione stupito di Louis Armstrong, costretto da Pippo Baudo ad abbandonare il palco dopo "When the saints go marchin". La kermesse e la sua evoluzione: il legame con i fiori e la floricoltura, forse ormai perduto del tutto, il Corso Fiorito, una volta vicino e quasi parte del Festival. Preziose anche le interviste, come quella a Dario Fo sul ControFestival di Villa Ormond nel 1969 che ben illumina l'atmosfera di quegli anni, o l'esperienza di cronista di Giampiero Moretti che racconta la meccanica del Festival da dentro. Un catalogo per tutti, vicini e lontani, giovani e meno. Per capire ciò che ogni anno, per una settimana, si ripete ormai come un rito.

Redazione

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