L’assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco risponde ai pendolari Genova-Milano che chiedono le sue dimissioni:
“Ormai non mi stupiscono più le richieste di dimissioni provenienti dal comitato pendolari della tratta Genova-Milano, tanto che negli ultimi tempi sembra che le iniziative intraprese a difesa degli utenti si siano ridotte al solo attacco nei miei confronti. Trovo però bizzarro che qualsiasi cosa venga percepita come iniqua da parte di questo comitato possa diventare pretesto per chiedermi di rimettere il mandato. Nello specifico va detto con chiarezza che gli accordi raggiunti con Trenitalia prevedono l’aumento delle tariffe a partire dal primo febbraio e quindi va da sé che il prezzo di un abbonamento mensile o annuale che abbia validità a partire dal primo febbraio deve tener conto dei predetti aumenti. E, ovviamente, non ha nessuna importanza che detto abbonamento venga acquistato il 25 gennaio invece che il 27 gennaio o il 1° febbraio. Duole rimarcare che Trenitalia ha dimostrato per l’ennesima volta la propria incapacità a gestire il servizio perché conoscendo da tempo i termini degli aumenti non è stata in grado di organizzarsi per mettere in vendita gli abbonamenti con gli importi corretti entro i termini prestabiliti. Ciò detto, se Trenitalia ha erroneamente venduto alcuni abbonamenti ad un prezzo inferiore, ciò va a suo esclusivo svantaggio e non può certo essere chiamata in causa la Regione Liguria. In merito alla paventata interruzione di pubblico servizio, infine, ho interrogato i vertici di Trenitalia e mi è stato assicurato che la vendita ricomincerà regolarmente da domani. Per l’utenza, che ha tempo dal 27 al 31 gennaio per comprare l’abbonamento, si tratta quindi di un piccolo disagio, visto che siamo ancora abbondantemente in anticipo rispetto alla scadenza dell’abbonamento attuale.. Ritengo inaccettabile e irresponsabile chiedere che venga rinviata nuovamente la data degli aumenti perché ciò significherebbe un ulteriore aggravio di costi per la regione e, come ho già rimarcato più volte, non è possibile in quanto tutte le risorse disponibili sono già state utilizzate per arginare i tagli della manovra Tremonti”.