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| 07 gennaio 2011, 12:40

Cairo: una lettera sui gravi problemi della Val Bormida ad inizio anno

La frana sulla Sp51 che taglia in due l'Alta Val Bormida

La frana sulla Sp51 che taglia in due l'Alta Val Bormida

"Il nuovo anno si apre all'insegna dell'incertezza. La Valbormida patisce le conseguenze di vecchi e nuovi problemi che ne fanno la valle delle lacrime e della tristezza. La scuola subisce i contraccolpi della frana di Isolagrande, che l'ha tagliata in due. Dove e come faranno gli studenti a raggiungere le loro scuole? E la sanità: le ambulanze dovranno obbligatoriamente andare verso il Santa Corona? Incombe il progetto scellerato di centrale a biomasse a Ferrania. Se dovesse essere attuato, che resterà di questa valle? Ma anche i Comuni piccoli sono tentati da piccole centrali a biomasse. In una valle talmente inquinata da non aver il coraggio di guardarsi allo specchio. Da non misurare tumori maligni e tante altre malattie da inquinamento industriale. Da aver più paura della chiusura della Cokitalia che del suo perpetuarsi. Forse si comincia a parlare di registro tumori e di indagine epidemiologica. Speriamo che le indicazioni dell'Ordine dei Medici siano rispettate. E non si finisca con l'ennesima bolla di sapone, a vantaggio del partito degli affari e della morte. Partito che non avrebbe smesso di puntare gli occhi sul sito ex-Acna. Il dottor Aldo Pastore, primo medico a diagnosticare il cancro sugli operai Acna, chiede notizie certe sulla reale bonifica. Per ora senza risposte. Auguri per questa valle dove si preferisce lo sviluppo alla decrescita. E si perdono così migliaia di posti di lavoro reali e non virtuali"

Prof. Franco Xibilia, Cairo Montenotte

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