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| 06 gennaio 2011, 10:07

Massimino: un Gruppo ambientalista solleva dubbi sulla centrale a biomasse

Gli ambientalisti del Basso Piemonte, poco convinti sulla reale utilità dell'impianto, temono che questo possa trasformarsi in un inceneritore

Massimino: un Gruppo ambientalista solleva dubbi sulla centrale a biomasse

Un gruppo di cittadini della Val Bormida piemontese, riuniti in un nuovo Gruppo Ambientalista, sollevano dubbi sulla reale efficacia ed utilità della annunciata centrale a biomasse di Massimino. "A nostro parere, c'è un interesse sproporzionato nella realizzazione della centrale a biomasse di Massimino - dice Rino Crisco, presidente del gruppo di cittadini - e crediamo che tutti siano a conoscenza del fatto che, in mancanza di cippato o legna, per fare funzionare le centrali si possa utilizzare la spazzatura, motivo per cui queste nascono già sovradimensionate".

Una preoccupazione che, spiegano i promotori della protesta, deriva dal sospetto che "la vera finalità sia quella di far funzionare le piccole centrali come
inceneritori a servizio della Riviera ligure. Sosteniamo questo anche alla luce della strenua battaglia che i cittadini savonesi oppongono all'ampliamento della centrale Tirreno Power, poiché non vorremmo che alcuni imprenditori stiano cercando soluzioni alternative per i loro affari".

Insomma, un "No, grazie" categorico da parte dei cittadini del Gruppo ambientalista piemontese, che non nascondono il loro pensiero, secondo cui "Il Piemonte ha già dato alla Liguria in tema d'inquinamento, vedi fiume Bormida" ha concluso Rino Crisco.

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