A seguito della querelle nata tra l'assessore Fera e la Lega Nord, sulla provenienza politica di alcuni elementi del comitato di quartiere, 'Perchè la Pigna è Sanremo', i responsabili dello stesso hanno cercato di chiarire a 360 gradi la loro posizione:
"Insiemistica ed appartenenza, elementi: un Assessore, un Presidente del Consiglio, un Coordinatore di partito, un Comitato. Ricordando le elementari nozioni matematiche è evidente che un comitato non appartenga alla Politica, ma la Politica sembrerebbe voler attrarre a tutti i costi un Comitato. Precisiamo quindi che: il Comitato di Quartiere PERCHE’ LA PIGNA E’ SANREMO, non è una associazione, ma giuridicamente parlando, siamo affini ad una fondazione “non riconosciuta”; perseguiamo fini di pubblica utilità, assumendo la funzione di collettore delle doglianze del comprensorio A1, A2, A3 affinchè si espongano all’Amministrazione Comunale, con l’intento di sanare per quanto possibile i problemi. I problemi che rappresentiamo sono riconducibili al degrado stratificato di decenni, quindi nessuno addita questa Amministrazione, ma interloquiamo con chi, allo stato, rappresenta la Cittadinanza".
"Il degrado - proseguono - è riconducibile all’illegalità che non permette atti quotidiani spontanei, ma vigilati per i residenti e gli operatori economici, ed ancora l’igiene pubblica, il decoro urbano ed il recupero di tutti quegli aspetti che ormai rappresentano solo un ricordo tratto dalle guide turistiche, ancora pubblicate, ma inveritiere. Vorremmo quindi esprimere agli 'elementi comuni dell’insieme Politica' quanto segue:
- all’Assessore Fera: ci siamo doverosamente presentati agli Enti, abbiamo detto la nostra alla stampa locale, ribadendo la gratitudine per la Sua intenzione nel voler rendere edotti tutti gli organismi (noi compresi) del comprensorio interessato circa l’evoluzione degli atti propositivi del Suo Assessorato, avendo noi pubblicato delle foto recenti che testimoniano invece il degrado. Non vorremmo mai che anche l’Assessore Fera, come gli altri attori della bagarre, abbia una visione concettualmente errata e fagocitatrice delle iniziative popolari, che nascono libere e democratiche, svincolate dalla politica, ma che la Politica insegue e vuole sue a tutti i costi. Perché un Comitato (che non è, ribadiamo, un’Associazione) deve essere politicizzato? Perché “se esistono o nascono iniziative devono essere del PD, del PDL, della LEGA etc? Noi siamo nostri. La continua etichettatura non libera il pensiero, quindi l’azione ed è il fattore stagnante e lobbistico di questa città che il Comitato non fa propri, anche in considerazione che per le sue attività deve liberamente trattare con maggioranza, opposizione, indipendenti, gruppi misti, non eletti, insomma con gli interlocutori competenti del caso e del momento. Inoltre chiariamo all’Assessore Fera, che nessuno del Direttivo del Comitato abbia chiesto un incontro, allo stato attuale, ma semplicemente avevamo espresso un ringraziamento per lo spirito collaborativo assunto dalle Sue dichiarazioni sulla stampa, non escludendo che in un prossimo futuro il Comitato si rivolga al Suo Assessorato per mirati problemi da risolvere;
- Al Coordinatore PDL Cambiaso: il Comitato non si può sintetizzare, strumentalizzandolo, con soli due esponenti, per la ricerca spasmodica dell’indirizzo politico - anzi con molta distensione potremo azzardare che la Sua richiesta sia un atto border-line di violazione della privacy - ma soprattutto è una curiosità demagogica, non titolata da alcun diritto, proprio perché il Comitato è senza colore, ma nulla toglie che singoli aderenti siano di questo o quel partito; con simpatia Le diamo solo qualche nostra indicazione, che rivela la nostra inclinazione politica: siamo “simpaticoni e milipochi”!
- Alla Lega cittadina: notiamo che per prestigio istituzionale e notorietà si spende il nome di Marco Lupi, ritenendo sia un ossequio tra Autorità, ma non capiamo il “profondo disagio” da parte della Lega, che rappresenterebbe piuttosto una questione della Segreteria Cittadina del partito. Abbiamo presentato il nostro sodalizio alla Presidenza del Consiglio, come alle altre rappresentanze locali ed alle Forze dell’Ordine, com’è consuetudine fare; non abbiamo presentato la nostra iniziativa al Carroccio proprio perché il Comitato è apolitico, ma democratico. Ci chiediamo quindi se altre realtà di quartiere appena costituite abbiano avuto quest’obbligo, dovendo informarne le segreterie politiche sui loro singoli associati e perché? Anche in questo caso annettere il Comitato forzatamente alla Politica della Lega, tanto da dover convocare un Direttivo appare una volontà che un noto parlamentare esprimerebbe con un: "che c’azzecca?'"
"A conclusione - terminano - riteniamo quindi che si sia creato un malinteso negli ambiti della Politica cittadina, nostro malgrado, in conseguenza della consuetudine che gli enti associativi siano tout court espressione latente di questo o quel colore, ribadendo qui che il Comitato PERCHE’ LA PIGNA E’ SANREMO si estranea da questa condizione, chiedendo una giusta ricollocazione di ruoli e competenze, sebbene riconosciamo che tutti noi siamo soggetti che stanno lavorando per la città, a diverso titolo, ossia: il fronte civico e la Politica".