Noemi D'Amore scrivo in merito all'ultima lettera di Franco sull'argomento delle 'lucciole'.
"Al Sig. Franco (che nemmeno ha il coraggio di mettere il proprio cognome)
vorrei semplicemente esprimere il mio pensiero:
Un uomo che giudica le donne, in base a quanto 'gli costano' per una prestazione sessuale, non è da considerarsi un criminale, è vero! Perchè è da considerarsi una persona malata!! Un uomo così, a me fa davvero ribrezzo e nemmeno se mi regalasse ville e gioielli, accetterei una relazione con lui! Che vergogna, che schifo!!! E la cosa più deprimente, è che di persone 'alla Franco' ce ne sono fin troppe...
Ogni donna è libera di praticare la professione che più ritiene opportuna per se stessa, certo, ma nel pieno della sua libera scelta, con adeguati controlli medici, in luoghi riservati esclusivamente per quella attività e con regolare dichiarazione dei redditi. Le ragazze che si trovano sulla strada spesso non sono nemmeno maggiorenni e dubito che i simpatici, onesti, clienti chiedano la carta d'identità prima della prestazione, o se è lì per sua libera scelta..
Aggrapparsi dietro a futili cavilli legislativi per giustificare un qualcosa di insano (come un rapporto occasionale con una sconosciuta, magari nemmeno consenziente) è proprio meschino".
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