Prostituzione in strada: Franco replica a Luigi De Chicchis

"Riaffermo quello che ho dichiarato. La Corte di Cassazione ha affermato e ribadito con la Sentenza n. 1716 che il 'meretricio' si identifica anche nell'acquisto di prestazioni sessuali e non solo di chi le offre. Questa è stata anche la volontà del legislatore sulla Legge 75/1958 (e non 73). In effetti, mai nessun cliente è stato accusato di favoreggiamento solo per essere stato semplicemente tale.

Inoltre, la detta normativaha abrogato l'articolo 531 del Codice Penale. In più, la medesima Legge 'Merlin' all'articolo 7 dichiara che le autorità di qualsiasi tipo, comprese quelle fiscali, non possono procedere alla registrazione di donne dedite alla prostituzione o sospettate di esercitarla. Ulteriormente, lo stesso reato di sfruttamento dell'altrui meretricio, all'articolo 3 n.  8 della stessa Legge 75/1958, rende impossibilitato lo Stato a trarne profitto fiscale.

Riguardo alla prostituzione nel suo essere, posso rivelare che questa è sesso a basso costo rispetto a quello delle donne normali. Per tale motivo è molto frequentata dalla relativa clientela. Se avessi una figlia maggiorenne e consenziente che svolgesse questa professione, io non potrei oppormi in considerazione del fatto che sarebbe una sua libera scelta.

Come ho già definito, non sono concorde a quegli atti di maleducazione che consistono nell'esercizio della prostituzione su strada, come la sporcizia, l'intralcio al traffico, gli atti osceni sotto la vista pubblica, etc.. Tutto ciò si può evitare pur rimanendo in ambito di esercizio del meretricio su strada. Le norme per reprimere i detti atti ci sono, quindi non si necessita di criminalizzare il mercimonio sulle vie nella sua semplice esistenza

Franco".