Mauro Servalli (coordinatore circolo Sinistra Ecologia Libertà Imperia) invia alcune considerazioni in merito ai 28 ragazzi del liceo Vieusseux di Imperia puniti per l'occupazione della scuola.
"Apprendo con stupore, leggendo i quotidiani, la notizia di 28 ragazzi del Liceo Scientifico Vieusseux puniti per aver occupato la loro scuola per protestare nei confronti della (contro)riforma Gelmini.
La decisione della Preside Fogliato e del Consiglio di Istituto di sanzionare con il 6 in condotta e con l’esclusione dalle gite scolastiche quei ragazzi che, seppur in maniera non conforme alle regole, volevano manifestare la loro forte contrarietà verso un disegno di legge che mette a serio rischio il loro futuro universitario e infligge un colpo mortale alla scuola pubblica, mi sembra francamente eccessivo. La protesta, infatti, è avvenuta alla vigilia della votazione alla Camera del ddl, una giornata che ha visto gli studenti di tutta Italia mobilitarsi e scendere in strada, con lo scopo (per ora raggiunto) di bloccare questa mannaia che si sta abbattendo sull’istruzione pubblica.
Questa punizione viene giustificata con il fatto che quei ragazzi erano avvertiti delle conseguenze del loro gesto e che quindi ora devono prendersi le loro responsabilità. Bene, sono convinto che con il loro gesto quei 28 ragazzi abbiano mostrato un grande senso di responsabilità, rischiando in prima persona pur di difendere quello in cui credono, per reclamare il diritto a un futuro sicuro. Uno dei problemi maggiori della scuola oggi è, infatti, la totale deresponsabilizzazione degli studenti, subissati di provvedimenti (come ad esempio l’sms mandato dalla scuola ai genitori in caso di assenza) tesi a farne soggetti inerti, inconsapevoli, nella scuola come nella vita.
Auspico, quindi, che nel prossimo futuro ci potranno essere momenti di chiarimento tra gli studenti stessi e con la Preside e il corpo docenti, in modo da poter rivalutare sotto la giusta luce questa vicenda (gli studenti del Vieusseux hanno sempre occupato e mai era stato preso un provvedimento simile), senza accanirsi con punizioni disciplinari che mortificano le ragioni della protesta".