Nasce il Comitato di Quartiere 'Perchè la Pigna è Sanremo'. Fin dal mese di ottobre era maturata l’idea, da un nucleo di residenti del Centro Storico la Pigna, che il singolo disagio dovesse essere condiviso prima che affrontato. Con questo spirito i componenti il Consiglio Direttivo hanno fondato il Comitato. Il Centro Storico appunto: le origini, la storia, piuttosto che il passato. È la stessa storia che ci insegna in qualsiasi ambito che il passato sia il nostro futuro, nel presente.
"Non potevamo escludere la storia dalla volontà di esserci - scrivono i promotori - di testimoniare il patrimonio inestimabile che questo comprensorio ancora conserva, seppur in degrado. Da qui vogliamo ripartire per promuovere l’attenzione al disagio quotidiano, che spazia dall’illegalità diffusa al sovvertimento delle regole di civile convivenza, dalla sicurezza individuale e quindi pubblica allo sviluppo economico, per il ripristino delle potenzialità che questo quartiere di Sanremo ancora deve offrire ai suoi residenti, al mondo. Traendo i dati tecnici dal PUC del Comune di Sanremo, abbiamo le competenze territoriali del Comitato di Quartiere che diviene promotore della risoluzione, almeno dell’attenzione circa le problematiche troppe volte inascoltate, per le zone identificate come A1: S. Siro, A2: Pigna e A3:Centro. La partecipazione della cittadinanza, tramite il Comitato di Quartiere si propone come diretto interlocutore e portavoce delle richieste, con l’impegno disinteressato di tutti gli associati e simpatizzanti, anche perché il della Politica tutta e quindi anche locale, persegue meccaniche e tempi che non possono sempre collimare con le istanze dei suoi cittadini: vuoi per logiche amministrative, vuoi per rallentamenti non tecnici attuati da gruppi di interesse ancora forti, che dimentica la Pigna e tutto il Centro Storico, nella dimensione globale delle antiche risorse andate, dimenticando così l’intera Sanremo. La critica non è ostruzionismo, è stimolo e confronto. Siamo quindi ben disponibili verso questa Amministrazione non per ottenere singoli interventi (che comunque sappiamo di dover richiedere), ma per creare una sinergia d’intenti, tra i lavori di Palazzo e la quotidianità dei singoli abitanti ed operatori, che per assurdo vivono in aree dove insistono, seppur in degrado, fior di Palazzi storici che possono ancora competere con le sedi istituzionali della rappresentanza locale più attenzionati e conosciuti e che unitamente alle persone residenti sono la nostra Città".
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Carlo Alessi