Politica - 29 novembre 2010, 21:26

Accorpamento dei punti nascita in provincia: il punto di vista di Rifondazione

Il Partito della Rifondazione Comunista (Federazione della Sinistra provinciale) è fortemente contrario all’accorpamento dei punti nascita di Sanremo e Imperia che, insieme, accolgono circa 1500 parti all’anno, ciascuno comunque ben al di sopra del tetto di 500 stabilito dalla Regione. Ora la Regione, volendo innalzare il tetto a 1000 parti/anno, troverebbe una giustificazione, ma solo dal punto di vista aritmetico, per chiudere tale servizio.

"Le continue variazioni di parametri in sanità (ora quello per i parti, ora la diminuzione dei posti letto per mille abitanti, ecc) - scrive il PRC - fanno pensare ai livelli stabiliti di tossicità di alcuni inquinanti dell’aria e dell’acqua, anch’essi soggetti a pericolose oscillazioni. Ma la salute non è una merce che si può misurare solo in termini di percentuali e di redditività! In una provincia articolata come la nostra, con scarsa viabilità e impegnativa morfologia del territorio, creare un unico Punto Nascite a Imperia, località tutt’altro che baricentrica, significa allontanare dai cittadini un servizio di vitale importanza. Le 'clienti-pazienti' sempre più spesso saranno chiamate non solo a fare lunghe liste di attesa per tutti gli esami clinici necessari, ma anche lunghi incolonnamenti in strada, per nulla agevolate dalle pessime condizioni della rete viaria provinciale. Tale accorpamento, inoltre, richiederebbe ingenti spese per ampliare il reparto di Imperia, quando invece si parla di ristrutturazione della rete ospedaliera. Invece di accorpare bisognerebbe realmente impedire le fughe di partorienti verso altri ospedali, principalmente il Gaslini; una Rianimazione neonatale pediatrica con annesso Centro Immaturi garantirebbe inoltre un parto sicuro anche per quelle gestanti affette da complicazioni nel periodo preparto".