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Al Direttore | 27 novembre 2010, 07:41

Recupero degli uliveti: lungo intervento di un imprenditore agricolo, nostro lettore

Recupero degli uliveti: lungo intervento di un imprenditore agricolo, nostro lettore

Un nostro lettore, che ci ha chiesto l'anonimato, ci ha scritto per intervenire sulla notizia relativa al recupero degli uliveti:

"Essendo nato e vissuto molto tempo in campagna, ho avuto la fortuna di intraprendere una attività meno faticosa e sino a 10 anni or sono, avevo limitato la mia presenza in campagna al fine settimana in aiuto a mio padre, poi ho dovuto decidere o continuare a coltivare gli oliveti e le vigne di famiglia, oppure abbandonare tutto. Naturalmente ho scelto di costruire una piccola azienda agricola, grazie ai contributi, oggi questa azienda impiega 5 dipendenti praticamente tutto l'anno. Ho incrementato acquistando sia oliveti abbandonati che vigneti abbandonati: oggi molti mi dicono che sono matto, altri che dovremmo essere molti di più a fare il recupero. Leggendo l'articolo, mi sono venute a penna due o tre domande, che (gradirei avere se le è possibile risposta, ma non vorrei apparire grazie) da fare all'assessore, che probabilmente aprirebbero il campo:
1- è necessario informarsi (lo faccia sulla tabella ufficio entrate) e poi dirlo all'amministratore, nel nostro entroterra, se vuole acquistare oliveti abbandonati (esistono molte disponibilità) provi a vedere cosa costa rogitarle. Parliamo di € 6-8 a mq, tradizionalmente si compra ad albero, per un valore (parliamo di entroterra e non costruibile, mai) (legato alla produzione, se in stato di abbandono, produzione = 0 per almeno 3 anni) di € 30-60 a pianta (olive a 12-16 € quarta = media per pagare l'albero ai prezzi suddetti, 5-7 anni) Totale 100 alberi x 30 = € 3000, x 60 =€ 6000. 100 alberi equivalgono circa a 3000 mq x 6 = € da denunciare 18000,00 x 8 = 24000,00 chi puo comprare? Ha una logica questa valutazione? Se si denuncia il reale, arriva l'accertamento, NON SAREBBE MEGLIO LIMITARE LA VAUTAZIONE, E PORRE UNA REGOLA CHE DEBBA ESSERE PULITO E MANTENUTO PER X- ANNI? (es. la 1° casa?);
2) sa l'assessore che se pulisci o meglio vuoi pulire un oliveto abbandonato da più di 3 anni, sei soggetto a far domanda agli Enti preposti che a schiera, devono venire a fare il sopraluogo (abbiamo cartine, vista aerea, se denunci un albero in più l'Agea ti dice la vista aerea dice una in meno, devono verificare, funzionari forse anche Forestale, perdere una giornata ad accompagnarli, abbiamo una logica?) e poi rilasciare il permesso, poi avrai una montagna di inerti (rovi e quanto altro) devi chiedere l'autorizzazione, e forse anche la presenza, per bruciarli, diversamente, multe salatissime, e forse anche penale; 3) sicurezza in campagna, provi a leggere ed attuare (lavorando in campagna) la legge 81/08, e le altre, chi è quell'imprenditore, o coltivatore che può dormire tranquillo, puoi fare quello che vuoi, ma il rischio, se non lo metti in conto al lavoratore (dopo l'aggiornamento evidentemente, solo lui può evitare, se non è responsabile, è dura) questi ha sempre ragione ed il datore sempre colpevole, (es sale sull'albero, gli dai l'imbragatura, lui la posiziona attaccata ad un ramo non sano, cade cosa dimostri?), sale sul trattore, non si allaccia le cinture, si ribalta, cercati un buon avvocato, e sopratutto una buona assicurazione, perchè sicuramente l'INAIL, ti chiederà indietro tutto.
Ecco Sig. Direttore, approfondiamo, poi sviluppiamo il perchè si abbandonano gli uliveti, i vigneti, non siamo in pianura dove lavorare, coltivare è tutto più semplice e poco rischioso, sia economicamente che in sicurezza, il terreno è più produttivo, anche con due cicli annuali di produzione, quindi le regole e le stime devono tere conto di tutto quanto predetto, i terreni incolti devono potersi denunciare per il valore realmente pagato, se vogliamo che qualche buona anima li riprenda a coltivare, facendo l'opera di salvaguardia del territorio".

Carlo Alessi

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