L'assessore all'ambiente e agricoltura di Pieve di Teco, Roberto Cameretti, risponde in una nota stampa alle dichiarazioni della minoranza, contro l'amministrazione. Ecco l'intervento:
"Il Gruppo di minoranza Uniti per Pieve, a diversi giorni di distanza, ha emanato il 4° comunicato stampa sulla questione delle bollette d’acqua. Mi rende felice constatare che ad ogni comunicato venga di volta in volta aggiustato il tiro dichiarando, come al solito, mezze verità. Premesso che le tariffe dell’acqua potabile non sono state adottate da questa Amministrazione (insediatasi solo nell’aprile 2008) in quanto le stesse vengono adottate dalla Giunta Comunale prima del bilancio di previsione, approvato dal Commissario Prefettizio ( causa difficoltà di bilancio). Ricordo al consigliere Brunengo che il pagamento del servizio dell’acqua potabile in base ai consumi è un obbligo previsto per legge.
La precedente amministrazione, Sindaco Renzo Brunengo, aveva infatti affidato con delibera di giunta n. 74 del 10.11.2005 la lettura dei contatori ad una società esterna, dopo che lo stesso Sindaco era stato richiamato dal Difensore Civico Regionale. Preciso che ai cittadini di Pieve la lettura dei contatori effettuata dalla ditta sopracitata è costata oltre 6.000,00 € l’anno; oggi pero’ apprendo che lui ha continuato a far pagare l’acqua in modo forfettario spendendo inutilmente 18.000,00 € per i tre anni della convenzione. Voglio ricordare che la suddetta società nei tre anni aveva effettuato la lettura al 50% delle utenze e, tra le letture mai effettuate c’era anche quella del consigliere Brunengo.Non esisteva tra l’altro un archivio aggiornato delle utenze.
L’attuale Amministrazione, per cercare di regolarizzare una situazione disastrosa, nonostante i 18.000,00 euro spesi, si è impegnata a far ripetere i controlli e nel frattempo ha comunicato, unitamente alla bolletta relativa all’anno 2007 che, nel futuro, la bollettazione sarebbe avvenuta basandosi sui consumi, invitando tutti ad inviare l’autolettura dei loro contatori. Inoltre nel 2010 si è riusciti ( ma forse questo particolare è sfuggito alla minoranza), a diminuire il minimo per gli usi commerciali del 50 % e del 20 % la tariffa del primo scaglione per uso domestico residente. Per quanto riguarda la battuta del consigliere Brunengo rivolta nei miei confronti e cioè: ” ignora la situazione reale e non conosce neppure quella amministrativa”, lo giustifico in quanto riassume egregiamente la morale della favola di Esopo della volpe che dopo vani tentativi di afferrare l’uva esclamò “ tanto è ancora acerba”. "