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Politica | 27 ottobre 2010, 18:20

Imperia: questione porto, S.E.L. risponde alle dichiarazioni di Strescino

"Eravamo e siamo ancora conviti di un diverso modello di sviluppo per la città e che, come recitava lo slogan che ci ha visto scendere in piazza tante volte, Un altro porto è possibile" - dicono Servalli e Sardi per Sinistra Ecologia e Libertà

Lucio Sardi

Lucio Sardi

"Le recenti vicende che hanno interessato il porto di Imperia, dall’avviso di garanzia per associazione a delinquere che ha colpito l’On. Claudio Scajola fino allo scriteriato intervento del Sindaco Paolo Strescino alla manifestazione di sabato, gettano ombre inquietanti su tutta la città".

Parole che arrivano da Mauro Servalli il coordinatore cittadino e Lucio Sardi  coordinatore provinciale, di Sinistra Ecologia e Libertà. L'argomento al centro dell'intervento è il Porto, nonchè di riflesso il coinvolgimento nell'indagine dell'ex ministro imperiese Claudio Scajola. La risposta dei due rappresentanti va ad unirsi a quella di molti altri rappresentanti dell'opposizione dopo l'intervento durante la manifestazione pdl di sabato che ha visto parlare tra i molti esponenti anche il sindaco di Imperia Paolo Strescino.

"Le vicende giudiziarie che hanno colpito l’On. Scajola dovranno essere accertate dalla Magistratura, resta comunque il nodo di fondo politico, e cioè la vicinanza di interessi tra alcuni politici e grandi affaristi e costruttori, con accordi presi sopra la testa dei cittadini.

La manifestazione di sabato è stata un momento triste nella storia politica di Imperia. - dichiarano i due rappresentanti imperiesi di S.E.L. - Tutti quegli amministratori e quei dirigenti di partito accorsi per manifestare la loro solidarietà al Capo, senza preoccuparsi minimamente circa la prudenza che accuse gravi come quelle che vengono rivolte dalla Procura richiederebbero, sono stati un esempio di brutta politica. L’intervento dal palco del Sindaco Strescino, in particolare, ha messo in luce l’arroganza e l’opulenza di un potere che crede di non dover dar conto a nessuno del suo operato. In un momento in cui membri autorevoli del suo partito evocano provocatoriamente un clima da anni ’70 per una manifestazione sindacale, l’intervento in cui si leggeva pubblicamente la lista dei 'traditori' ci ha ricordato tanto altri tempi, molto più neri, a cui forse il Sindaco Strescino è ancora affezionato. Per questo ribadiamo la solidarietà a Carla Nattero e a tutti i consiglieri comunali di opposizione, che con il loro lavoro serio e costante in Consiglio hanno provato in questi anni a porre un freno alla politica scriteriata dei porti turistici e a salvaguardare gli interessi della collettività.

Il mega porto-turistico, - spiegano Servalli e Sardi - che nelle intenzioni di chi lo ha fortemente voluto doveva essere l’opportunità e il fiore all’occhiello della città, si è rivelato per quello che è: un’enorme regalo fatto a Caltagirone dalle amministrazioni targate PdL-Lega che si sono avvicendate in questi anni e in particolare dall’ex Ministro Scajola. Il costruttore romano si è infatti impossessato dell’80% dell’intera struttura senza la trasparenza che una gara d’appalto pubblica avrebbe garantito; il tutto senza nessun ritorno tangibile sull’occupazione e l’economia degli imperiesi. Solo le battaglie portate avanti dall’opposizione hanno portato, infatti, all’unico valore pubblico di tutta l’opera, il parco urbano, osteggiato fino alla fine dal centro-destra. I cittadini di Imperia sono stati travolti dalle colate di cemento e terra dell’enorme parcheggio per mega-yacht, ingannati dal luccichio di un grande investimento pubblico, che si è svelato essere solo un grande affare privato.

Sinistra Ecologia Libertà era ed è ancora convinta che questo porto non sia una grande possibilità per Imperia, eravamo e siamo ancora convinti che, in continuità con la storia della città, bisognasse operare per un porto multivocazionale, che andasse verso un equilibrio tra il commerciale, il peschereccio e un turistico rispettoso della storia e delle esigenze del territorio. Eravamo e siamo ancora conviti di un diverso modello di sviluppo per la città e che, come recitava lo slogan che ci ha visto scendere in piazza tante volte, “Un altro porto è possibile!”



S.Michero

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