"In Italia la percezione che i cittadini hanno della politica è storicamente sempre
stata quella di una grande lontananza: dalla società, dai problemi reali e dai
cittadini stessi. In altre parole negli anni precedenti al berlusconismo molti cittadini pensavano che la politica di alto livello – quella dei partiti di Roma – predicasse bene ma razzolasse male, essendo composta da molti dirigenti che tra gli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta aveva sfruttato la propria posizione per arricchirsi a spese dello Stato, e quindi di tutti".
Lo scrive il coordinamento del Golfo Dianese dell'Italia dei Valori che prosegue: "Con la famigerata 'discesa in campo' di Silvio Berlusconi e a causa dei sedici anni che ne sono seguiti, nella maggioranza dei quali ha governato Berlusconi stesso, la percezione della politica da parte degli italiani è cambiata portando molti a ritenere questa fase della cosiddetta 'seconda' Repubblica peggiore della 'prima' (quando in realtà ne è la semplice prosecuzione sotto un’altra forma) e spingendoli ad allontanarsi dalla politica stessa. Per rendersi conto di questo fatto è sufficiente verificare l’aumento dell’astensionismo che si è verificato negli ultimi anni: alle elezioni politiche nazionali – quelle più sentite e alle quali partecipa il maggior numero di elettori – dal 1992 a oggi è stato perso il 7% dei votanti. Sette punti percentuali sembrano pochi, ma rappresentano circa tre milioni e mezzo di persone. Perché è avvenuto questo? Perché su carrozzone della politica oggi non salgono più solo i nani e le ballerine di craxiana memoria ma anche un gran numero di persone che sono corrotte o legate a interessi privati fin dal loro ingresso nel mondo dell’amministrazione pubblica. E a questo punto un semplice cittadino confuso dal contrasto tra ciò che vede con i suoi occhi (cioè un aumento della corruzione e degli interessi privati tra i politici che lo rappresentano) e ciò che gli propinano gli organi di comunicazione controllati dal governo (quasi tutti, tra televisioni e giornali) come può comportarsi? Ovviamente se non è fortemente motivato si allontanerà e deciderà di astenersi perché come dicono molti: “Tanto sono tutti uguali”. Considerata la situazione e in previsione delle elezioni amministrative che nel
2011 si svolgeranno in molti comuni dell’imperiese e con una netta valenza
politica per quanto riguarda la città di Diano Marina, il coordinamento dell’Italia
dei Valori considera che è necessario mostrare agli elettori che il centro sinistra
possiede almeno queste tre proprietà:
1. è vicino ai problemi dei cittadini
2. è unito contro la corruzione e l’illegalità
3. ha un programma elettorale comune
I primi due punti sono ovvi: chi si oppone al berlusconismo non può arrivare a
nulla se non si fa carico di ascoltare i cittadini (che sono poi elettori), di pensare a soluzioni pratiche per i loro problemi, di eliminare i corrotti e gli incapaci dalle
pubbliche amministrazioni e se non lotta contro la concezione personalistica
ormai invalsa in politica per cui un esponente di partito conta solo per il potere
che ha e non per le idee che esprime.
Il terzo punto deve essere la base di partenza per la realizzazione degli altri due, deve quindi dare un’idea di e definire un elenco di valori e idee che fanno parte di un patrimonio condiviso dal centro sinistra, al di là quindi delle differenze che giustamente esistono tra partiti differenti. Per quanto riguarda il comune di Diano Marina il coordinamento ha rilevato come le giunte guidate dal sindaco Basso in questi anni non abbiano affatto risolto i problemi della città ma anzi ne abbiano causati di nuovi, andando sempre di più a incidere nelle casse del comune e quindi nelle tasche dei cittadini. In particolare si pensi:
1. alla scandalosa gestione della GM della quale il coordinamento si
occuperà in dettaglio nel prossimo futuro
2. al problema della portualità (relativamente a tutto il golfo)
3. alla situazione della distribuzione dell’acqua che deve essere
assicurata come “non a fine di lucro” nello stesso statuto del comune
4. alla destinazione della caserma Camandone, nella prospettiva di un
utilizzo idoneo di cui possa benefiaciare l'intera comunità del Gofo
Dianese anche per l'accrescimento delle presenze turistiche
5. alla necessità di una sistemazione serie della rete fognaria e della
acque bianche del comune anche nell'ottica del raddoppio delle
presenze nella stagione estiva
6. all’avvio ormai imprescindibile di una seria politica di raccolta
differenziata dei rifiuti, anche in questo caso nell'ottica del raddoppio
delle presenze nella stagione estiva
7. al trattamento riservato al comandante della polizia municipale
Daniela Bozzano, che è già costato molto denaro pubblico sprecato dal
sindaco in una causa inutile e pretestuosa".