Il Punto di Claudio Porchia - 30 agosto 2010, 16:00

Il punto di Claudio sugli sprechi in Comune: le auto fantasma non erano Peugeot!

Ancora una volta nella città dei fiori la realtà supera la fantasia: il nuovo scandalo che si è abbattuto su palazzo Bellevue presenta dimensioni e gravità difficilmente immaginabili.

Speriamo che la magistratura ne accerti in fretta le responsabilità, non tanto per una sacrosanta voglia di giustizia, quanto per togliere rapidamente ogni sospetto ai tanti dipendenti onesti, che hanno lavorato e lavoreranno ancora con impegno ed onestà.

Sarebbe però un atto di ipocrisia politica provare stupore per il grande numero di dipendenti coinvolti in questo scandalo:  quarantasette dipendenti coinvolti dalle indagini della magistratura rappresentano quasi il 10 per cento di tutto il personale.

Questi dipendenti non sono dei marziani, vivono o comunque passano all’ombra del Casinò gran parte del loro tempo. Condividono emozioni ed aspirazioni di una  città dove per gli automobilisti è normale parcheggiare in seconda fila e  superare i limiti di velocità; dove suona come un’offesa la richiesta di una ricevuta fiscale; dove è difficile trovare un lavoro se non conosci la persona giusta; dove chi ha un lavoro spesso ne svolge un altro irregolare; dove aumentano ogni giorno le discariche abusive ed è considerato normale scaricare nei torrenti i rifiuti tossici; dove in sostanza in ogni attività pubblica e privata trionfano il sotterfugio, l’inganno, l’imbroglio e la disonestà.

Sanremo è una città dove chi (e non sono pochi) si attiene al rispetto delle regole e delle leggi viene sbeffeggiato ogni giorno da chi non le osserva. Le “auto fantasma”  del comune sono figlie di questo contesto ambientale, che da tempo ammorba l’aria della città. Questa semplicissima e amara considerazione potrebbe spiegare in parte la dimensione del problema, ma  non giustifica assolutamente i comportamenti illeciti di chi, al contrario, proprio per la natura pubblica del rapporto di lavoro, era chiamato a dimostrare una diversa e più alta moralità.

In questa, come nelle precedenti occasioni, Casinò, parcheggi, Casa Serena, benissimo ha fatto il Sindaco ad usare l’arma della denuncia pubblica ed a dichiarare intransigenza.

Ha dimostrato grande coraggio e forte determinazione.  

Ma, a causa dell’inesperienza o dell’ingenuità, ha pensato di usare questa circostanza contro la precedente amministrazione, attaccando con cattiveria e malignità il precedente assessore alla trasparenza. Poteva accettare l’apprezzamento dell’opposizione, che cavallerescamente il segretario del Pd gli aveva pubblicamente riconosciuto, e chiamare a raccolta in difesa della legalità e trasparenza tutta la gente onesta, (che è di destra come di sinistra),  per vincere questa difficile sfida, che è soprattutto culturale. 

Invece ha  sprecato l’occasione di porsi come punto di riferimento generale  dei valori che regolano la nostra convivenza, il paladino dei diritti e doveri di tutti, ma soprattutto, accusando così stoltamente la precedente amministrazione, ha dimostrato di non possedere l’onestà politica che la situazione gli imponeva.

Un vero peccato, perchè la sensazione in città è che le auto fantasma rappresentino solo la punta dell'iceberg!

Claudio Porchia