Il sindaco Paolo Strescino non ha ancora deciso se parteciperà o meno al dibattito previsto per il pomeriggio di sabato 28 agosto nell’ambito “Mafiosissima 2010”, la kermesse contro tutte le mafie organizzata dall’arcipelago giovanile della sinistra a Imperia nella villa bunker (naturalmente abusiva) eretta per l’occasione sulla spiaggia della Galeazza.
Al primo cittadino, infatti, non sono andate giù certe esternazioni da parte degli organizzatori e in particolare la “minaccia” in caso di sua assenza di far intervenire la sua controfigura, che tanto successo aveva avuto l’anno scorso per “Abusivissima 2009”. Strescino è anche infastidito per il danno all’immagine della città, accostata a Cosa Nostra e tuona:”Come ogni anno qualcuno a Imperia vuole celebrare un avvenimento, dare una risonanza mediatica, non importa se positiva o negativa per la città. L’anno passato, per esempio, ci fu ‘Abusivissima’ in relazione al presunto illecito del capannone del porto, per il quale c’è la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero e dal punto di vista urbanistico è in corso la procedura di regolarizzazione della costruzione”. “La realtà è - prosegue Paolo Strescino – che una certa parte politica non potendo o sapendo vincere nelle sedi istituzionali cerca di recuperare spazi alternativi per autocelebrarsi. Così ad un anno di distanza arriva questa ‘mafiosissima’ che fa riferimento a presunte infiltrazioni mafiose nel ponente ligure”.
I ragazzi di “Mafiosissima 20102 nella giornata di domenica daranno il via agli appuntamenti andando nei negozi imperiesi a chiedere simbolicamente il pizzo, un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema. Strescino non sembra gradire nemmeno questa forma di esternazione: "Beh, su un tema così delicato voler fare della goliardia mi sembra una forzatura fuori luogo, voler banalizzare pensando che altri vogliano banalizzare. Nessuna forza politica, nessuna coscienza dovrebbe farlo. La mafia va combattuta e basta”.
"La mafia – prosegue il primo cittadino – va combattuta nelle sedi istituzionali, nei comportamenti, nella filosofia di vita, nelle coscienze, negli umori della società civile. Ben vengano, quindi, dibattiti, tutto ciò che può tenere alta l’attenzione. Ben venga l’educazione nelle scuole, nel mondo del lavoro, nel privato, ma bisogna avere una grande onestà intellettuale, riconoscere e rispettare i ruoli di ognuno”. E proprio sulla sua partecipazione dibattito al quale parteciperanno firme del giornalismo e del volontariato anti-mafia, rappresentanti politici e delle istituzioni, Strescino conclude: "Se qualcuno pensa di organizzare un dibattito con la presunzione di ergersi già ad arbitro o giudice, la partita sarà persa in partenza perché banalmente condizionata, seppure con una giustificazione goliardica".