Dopo il gran successo di luglio ritorna, sabat e domenica prossimi, l’ormai classico appuntamento nel piccolo borgo di Valloria nell’entroterra di Imperia. Due giorni all’insegna dell’arte pittorica e di quella gastronomica: perché Valloria è il paese delle porte dipinte (durante la manifestazione di luglio le porte dipinte, grazie a Pino Rando di Genova).
Nella Ponte di Imperia, Oksana Milovzorova e Oksana Stratiychuk entrambe provenienti dall’Ucraina sono diventate 126. E’ una meta ambita dagli artisti, che si autocandidano attraverso il passaparola: la libertà creativa è totale, l’accoglienza e l’organizzazione familiari ma professionali, la promozione degli eventi e del borgo costante e curata, con la creazione di manifesti, cartoline, calendari e cataloghi. E la risonanza di questa iniziativa, iniziata nel 1994, è confermata dai molti articoli sulle riviste più prestigiose, in Italia e all’estero; tanto che, ad esempio, tour operator francesi hanno inserito Valloria nel loro abituale circuito di visite d’arte in Liguria – e ogni settimana fra i carruggi… si parla francese! A questo nuovo turismo qualificato si affianca la crescente presenza di tedeschi che scelgono Valloria come residenza 'del cuore', e mettono a disposizione anche le porte delle loro abitazioni per la manifestazione.
Il presidente dell’Associazione Amici di Valloria 'le tre fontane' Claudico Ghiglione , che da tre anni è alla guida del sodalizio, ci spiega come è andata la manifestazione artistica di luglio: “Dal punto di vista artistico siamo molto soddisfatti. Quest’anno il nostro comitato artistico di cui fa parte anche l’associazione paesi dipinti ha faticato non poco a scegliere i 4 artisti, tra le numerose richieste di partecipazione, ma il risultato è stato di grande valore artistico. Ci dispiace per quelli che sono statti esclusi che ancora ringraziamo per la loro adesione, ma purtroppo siamo costretti a fare delle scelte, vogliamo visto il grande successo continuare ancora per parecchi anni, sino a che ci saranno porte disponibili e ora possiamo veramente dire che ci sono più porte dipinte che abitanti".
Ma Valloria attrae fedeli e curiosi anche grazie alla fama gastronomica. Infatti oltre alla pinacoteca a cielo aperto fra i carruggi, c è il ristorante a cielo aperto fra le terrazze degli ulivi. La cucina è curata personalmente dalle famiglie del borgo, che lavorano giorni per coccolare le centinaia di golosi con le ricette tipiche, preparate con i prodotti del territorio. Sabato e domenica, oltre all’ormai mitico 'Piatto di Valloria' si gusteranno: tajain de burasci, trippa, carne alla brace, spiedini, sempre con vini rigorosamente locali. Fine pasto costanti: dolce della nonna e limoncino. Per smaltire un po’ di calorie, la baldoria prosegue con le danze fino a notte fonda, grazie a uno spazio ricavato proprio al centro dell’uliveto: sabato con 'Giada & i magma' e domenica con 'Alex Cabrio'.