Ha suscitato scalpore tra le organizzazioni sindacali la decisione del gip del tribunale di Savona Emilio Fois di sequestrare il depuratore dell'Italiana Coke di Cairo Montenotte, in Valbormida. 'Il sindacato non e' certo contro i controlli. E nella sostanza, il fatto che si tratti di un sequestro preventivo che dà modo all'azienda di correggere eventuali anomalie senza bloccare le produzioni è un fatto positivo. Ma è la forma che lascia perplessi, quasi si cercasse una spettacolarizzazione delle indagini', sottolinea Pino Congiu segretario della Uilcem di Savona. Per Giorgio Cepollini della Cisl, 'un sequestro definitivo dell'impianto biologico avrebbe dato 40 ore di autonomia all'azienda e poi il blocco, con conseguenze che si possono ben immaginare, anche da un punto di vista della sicurezza. L'azienda ci ha assicurato che le anomalie riscontrate saranno corrette nel giro di pochi giorni (ne ha 60 di tempo), e per domani era gi in programma un confronto tra i vertici aziendali e il prefetto'. Preoccupato Silvano Luccoli, delegato Cisl della Rsu: 'Non siamo contro i controlli, se non altro perchè i lavoratori sono comunque i più esposti, anche se forse qualcuno lo dimentica. Sono i modi, come quando, ieri mattina, hanno preso un collega e l'hanno portato fuori, per interrogarlo. Non siamo delinquenti. E non stiamo più capendo cosa sta succedendo e cosa ci aspetta'.
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