Savona. Nuovo comando dei Carabinieri. Un antico palazzo in ristrutturazione dal 2007. Maggio 2010: il cartello di appalto dei lavori (in corso) continua a giacere al riparo da occhi indiscreti. In cantiere bocche cucite. Un'occhiata oltre l'ingresso, una foto al cartello, qualche ricerca in internet, e...
Savonanews.it se ne era occupata il 2 marzo 2010 quando vennero divulgate le prime intercettazioni della Procura di Firenze e "la cricca" iniziò a prendere forma. (vedi link articolo in fondo)
Iniziammo a raccogliere informazioni giornalistiche, partendo da un'area dismessa e dimenticata, quella delle ex-fonderie Balbontin, tra la locale sede della Questura e quella dei Carabinieri scoprendo senza difficoltà che il Ministero della Difesa da oltre 30 anni paga regolarmente l'affitto dell'immobile ai proprietari. Non un ente pubblico ma una società privata, che gestisce tra l'altro le funivie di Limone Piemonte. Non ci dissero il "quanto" ma che "il prezzo era di mercato". Vista la durata del contratto abbondantemente sufficiente a coprire gli 11 milioni di euro di spesa previsti per la ristrutturazione del comando, quella con il cartello di appalto "nascosto", per intenderci. Cartello occultato alla vista ma non ma non alla foto, a tutt'oggi.
Mano a mano che l'inchiesta sulla "cricca" degli appalti prosegue questa mancata ostensione diviene sempre più curiosa e interessante. Elementi:
> L'impresa esecutrice dei "Lavori di ristrutturazione ed ampliamento del nuovo comando provinciale Carabinieri - Savona" è la romana Picalarga Srl
> Carlo Azeglio Ciampi viene tirato in mezzo nella cosiddetta "lista Anemone"
> Il 6 maggio 2010 l'ufficio stampa del Senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi smentisce a mezzo ANSA, affermando tra l'altro che "L'unico recente intervento presso il predetto appartamento - precisa la nota - e' stato effettuato dall'impresa dell'Arch. Marco Picalarga (Picalarga Srl, ndr)
> il 9 maggio scorso il discutibile ma informatissimo Dagospia pubblica una nota che rimbalza su numerosi giornali web e che trascriviamo per dovere di cronaca: "Ma quell'innocente di Picalarga che ha ristrutturato casa Ciampi è lo stesso Picalarga che lavora al nuovo palazzo del Cinema di Venezia? 2- Scusate, ma non è l'appalto che nelle intercettazioni di Firenze sul "sistema gelatinoso" di Balducci & Co. appare peggio di una fogna, pilotato "dai romani" al punto che si conoscevano i vincitori parecchi mesi prima dell'esito della gara? Era lì per caso, tra i vincitori, questo Picalarga? O forse il ristrutturatore di Casa Ciampi era un po' amico di Balducci? O degli amici degli amici di Balducci & Anemone? Quelli che lavoravano dappertutto? …"
Di questa faccenda Savonanews.it se ne era già occupata tempo fa. L'unica reazione fu quella dell'Ing. Bonaccorso, che precisò di non avere nulla a che fare con la vicenda, e volentieri ne diamo conto.
Resta il resto. Tutto il resto. Secondo le nostre risultanze la risposta alla prima domanda formulata su Dagospia è SI: La Picalarga Srl che si sta occupando della ristrutturazione del nuovo comando Carabinieri di Savona sarebbe la stessa Società mandante cooptata nell'appalto del Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia vinto tra le polemiche da ATI Saicam per 61,3 milioni di euro. La posa della prima pietra avvenne il 28 agosto del 2008 e vi presero parte "Angelo Balducci e - stando a un'intercettazione telefonica del Gip di Firenze (Rosario Lupo, ndr) Diego Anemone, l'imprenditore al centro degli appalti contestati nell'inchiesta (…) Anemone, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si precipita a Venezia per la posa della prima pietra con un obiettivo preciso: conquistare la subfornitura per gli arredi del nuovo Palazzo del Cinema" (Il Sole 24Ore, 16/02/2010)
Il progetto vincitore fu quello presentato dallo studio genovese 5+1AA degli architetti Alfonso Femia e del savonese Gianluca Peluffo, che sarebbe fratello di Paolo Peluffo, ex capo ufficio stampa di Carlo Azeglio Ciampi presso la Presidenza del Consiglio, poi direttore della comunicazione del Ministero del Tesoro (1996, Ministro Ciampi - passaggio Lira > Euro), Consigliere per la Stampa e l'Informazione del Presidente della Repubblica (Ciampi, 1999) e Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Pontificio di San Gregorio Magno
Sul poco visibile cartello d'appalto savonese ritroviamo anche l'Ing. Antonio Maffey, commissario per i lavori del nuovo palazzo del Cinema di Venezia. Maffey viene nominato nella commissione arbitrale di contenzioso per i Grandi Uffizi dal Ministero bei i Beni e le Attività Culturali guidato dal' On. Sandro Bondi. L'Espresso del 15 marzo 2010 riporta: "il consorzio Grandi Uffizi comincia subito a chiedere adeguamenti tariffari. Dall'inizio del 2008 ai primi di febbraio del 2010, poco prima degli arresti, i ritocchi di prezzo riguardano sette stati di avanzamento lavori su otto. Il cantiere, tuttavia, va a rilento. Dall'apertura a fine 2010 si passa al 2012. Avanza invece il contenzioso con l'amministrazione, rappresentata dalla Soprintendente Paola Grifoni. Per risolvere un primo blocco di richieste viene formato un collegio arbitrale. Le imprese nominano Stefano Lenzi, ingegnere pistoiese. Il Mibac designa Antonio Maffey, commissario per i lavori al Palazzo del cinema di Venezia. I due arbitri di parte scelgono come presidente Cerruti e come segretaria la socia di studio di Cerruti, Raffaella Di Tarsia, la stessa che nelle intercettazioni propone Maffey per un arbitrato su lavori del G8 alla Maddalena. Il lodo finisce per riconoscere al consorzio di imprese 3,6 milioni di euro. Gli arbitri incassano 40 mila euro a testa. "
Un altro nome che svetta sul "misterioso" cartello appollaiato alle spalle della Prefettura di Savona, e subito accanto a quello dell'Ing. Maffey è quello del responsabile architettonico della progettazione esecutiva, Arch. Bruno Agates.
Il 5 maggio, su "Il Fatto Quotidiano", Marco Lillo scrive: "Zampolini con il suo aspetto curiale, la carnagione lattea e la sua timidezza resterà l'emblema della cricca romana del Terzo millennio: ben inserita nei Palazzi della Protezione civile e tra i Gentiluomini di Sua Santità . (…) Angelo Zampolini prima di diventare un porteur degli assegni per la cricca, era per tutti un progettista vero. Dopo gli inizi con lo studio Di Grazia, Zampolini si mette in società con il collega Bruno Agates e disegna i restauri delle massime istituzioni: dalle facciate del Quirinale alla biblioteca della Banca d'Italia. Poi tra i due soci nel 2002 qualcosa si rompe."
La società c'era, e non per modo di dire: La Agates-Zampolini Srl tra gli altri lavori ha curato il restauro delle facciate del Quirinale nell'anno giubilare 2000. Insieme hanno curato anche il restauro della biblioteca della Banca d'Italia. Lo spiega un dettagliato .pdf sul sito www.carloazegliociampi.it
Normalmente i cartelli di appalto si espongono, anche quando rifai un'aiuola. Per chi ne volesse far richiesta, l'ingresso del cantiere è in Via Giuseppe Cava, angolo Via Mentana, dietro la sede della Prefettura nella remota Piazza Saffi.
Per intervenire scrivere a ilpunto@savonanews.it
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