Ma siamo ancora qua. Eh, già. Canterebbe la voce grintosa ma un po’ sconsolata di Vasco Rossi. Per i treni nazionali e liguri si ripresenta il tormentone che precede l’orario invernale: diversi Intercity rischiano di essere soppressi. L’emergenza ferroviaria della nostra regione è molto articolata e colpisce ben più di una tratta. Partiamo dalla bellissima linea della val Roia, per la quale il Governo ha stanziato 29 milioni di euro, cui si sono aggiunti 20 milioni da parte francese. Questi finanziamenti serviranno a velocizzare e porre in sicurezza il tracciato transfrontaliero, ma come giustamente fanno notare i firmatari della petizione a sostegno di questa ferrovia, se ci sono i binari devono esserci anche i treni.
Con due viaggi da Cuneo a Ventimiglia e viceversa, si va poco lontano. Quando al ministero dei Trasporti sedeva Maurizio Lupi, si era aperta una trattativa con Piemonte e Liguria sulla possibilità di dimezzare le quattro coppie d’Intercity in servizio tra Torino e Genova e impiegare i soldi risparmiati (circa 3,5 milioni di euro) per potenziare le corse dei regionali Torino-Savona e Cuneo-Ventimiglia. Avvicinando così delle città collegate talmente male da costringere le persone a due sole scelte: prendere l’automobile o rassegnarsi a trascorrere parecchie ore sui vagoni e nelle stazioni. Ora, invece, il pericolo è tagliare di qua senza aggiungere di là. Sopprimere senza compensare. Così sono 84 gli Intercity che potrebbero sparire dalla circolazione in tutta Italia nei prossimi mesi, molti dei quali proprio in Liguria. A destare preoccupazioni è soprattutto la linea Genova-Milano, che rimarrebbe pressoché deserta, se privata di questa categoria di treni.
L’assurdità è che il contratto di servizio per il trasporto universale, sovvenzionato dallo Stato, è scaduto il 31 dicembre 2014. Quindi i treni stanno viaggiando in regime di proroga. Le incertezze abbondano: dove trovare i fondi per salvare i convogli, quale formula escogitare per consentire agli Intercity di rimanere sui binari (una nuova proroga? Un contratto-ponte per riaffidare il servizio a Trenitalia in attesa di bandire una gara?). La Liguria, per tanti versi, è già un binario morto delle ferrovie. Non c’è un cadenzamento orario almeno sulle tratte più frequentate, i regionali sono troppo lenti perché troppe sono le fermate, mancano i regionali veloci. Non è solo un problema degli Intercity: molti pendolari potrebbero tranquillamente farne a meno, se avessero delle alternative decenti.