Questa mattina in Comune le organizzazioni sindacali FP- CGIL, FISASCAT CISL hanno incontrato i funzionari di Palazzo Bellevue per discutere del recente affidamento del servizio di manutenzione del verde pubblico.
Sale la preoccupazione per la somma a base di gara che, a dire dei sindacati, sarebbe inadeguata.
Questo l'intervento di FP- CGIL, FISASCAT CISL al termine dell'incontro:
In relazione alla gara di appalto per l’affidamento del servizio di manutenzione delle aree verdi del Comune di Sanremo, pubblicata sulla piattaforma del mercato della pubblica amministrazione (mepa), le scriventi organizzazioni sindacali FP- CGIL, FISASCAT CISL nei rispettivi Segretari Tiziano Tomatis e Massimiliano Scialanca, hanno richiesto ed ottenuto un incontro questa mattina con l’ing. Danilo Burastero, Dirigente del Settore LL.PP. e l’Arch. Laura di Aichelburg negli uffici comunali.
Le scriventi, preoccupate della tutela dei lavoratori oggi impegnati nel servizio, hanno chiesto precise delucidazioni su quali metodi di stima siano stati utilizzati per quantificare la somma posta a base di gara (212.000 euro complessivamente per 5 mesi) ed in particolare come siano stati stimati i costi della manodopera.
Le preoccupazioni sono scaturite poiché dalla lettura del capitolato speciale di appalto l’Amministrazione, (con procedura che porta alla mente gli illeciti appalti di fornitura di manodopera) ha espressamente richiesto la presenza minima di 16 unità per 36 ore la settimana per 5 mesi, stabilendo giorni, luoghi di lavoro ed orari di servizio.
Il Comune non si è limitato ad indicare un numero minimo di operatori ma ne ha indicato anche le relative qualifiche. Queste ultime sono state individuate facendo riferimento al preziario delle opere a verde Assoverde. Dall’analisi e dall’applicazione dei costi indicati su tale preziario ne deriva che la stima del costo del lavoro ammonta ad oltre 409.000 euro (applicando ciò che è stato richiesto nel capitolato speciale di appalto). Quindi già così risulta imbarazzante la sproporzione con la base di gara.
Tuttavia le scriventi hanno voluto riparametrare tali valori applicando le tariffe previste dalle Tabelle Ministeriali del costo del lavoro delle cooperative sociali (contratto applicato dall’impresa che attualmente gestisce parte del servizio) giungendo a valori che superano abbondantemente 250.000 euro.
Le organizzazioni sindacali hanno ulteriormente precisato che il costo del lavoro costituisce solo una componente del costo aziendale impegnata in un servizio di tali dimensioni, anche se predominante. Per cui hanno chiesto delucidazioni su come siano stati stimati gli altri costi oggetto di base di gara.
A precisa domanda i funzionari del Comune di Sanremo non hanno saputo fornire precisa risposta se non quella che la quantificazione complessiva scaturisce da statistiche di precedenti affidamenti diretti a ditte locali per lo svolgimento di analoghe prestazioni.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che la somma posta a base di gara è assolutamente inadeguata per remunerare tutti i fattori della produzione (personale, altri costi di gestione, spese generali ed utili d’impresa). La stessa somma inoltre dovrebbe essere ancora oggetto di ribasso e remunerare eventuali offerte migliorative. Infine le scriventi hanno lamentato la smisurata potestà di influenza che il committente Comune si è riservato nei confronti di chi si aggiudicherà la gara; tale influenza gestionale inevitabilmente porterà l’aggiudicatario a dover prevedere l’impiego di maggiori risorse in termini di personale.
Nel corso dell’incontro è altresì emerso che il Comune di Sanremo, avendo ricevuto dalla cooperativa sociale che attualmente gestisce parte del servizio oggetto di gara l’elenco del personale oggetto di possibile cambio di appalto in applicazione della clausola sociale (quella che disciplina il passaggio dei lavoratori dalla ditta cessante il servizio alla ditta subentrante nel medesimo servizio) affinché fosse reso noto, per tempo, a tutti concorrenti (adempiendo così agli oneri previsti dai ccnl), si è arrogata la potestà di rispondere sminuendo gli effetti e le potenzialità della medesima clausola sociale.
Per cui, prima, il Comune si è adoperato affinché tale clausola sociale fosse inserita negli atti di gara e, successivamente, erigendosi a giudice supremo, preoccupato forse che gli oneri che da detta clausola derivano, potesse spaventare la massima partecipazione alla gara, ne ha decretato la sostanziale “inefficacia”; dimenticandosi con ciò che le trattative per i cambi di appalto sono oggetto del lavoro quotidiano delle scriventi organizzazioni sindacali e di altre Istituzioni Pubbliche quali fra tutti l’Ispettorato Territoriale del Lavoro competente per territorio e la Magistratura in caso di contenzioso.
Conseguentemente la presa di posizione del Comune è apparsa e appare a modo di vedere delle scriventi, oltre che inopportuna e squalificante “a monte” dell’attività delle scriventi organizzazioni sindacali, assolutamente fuori da ogni propria competenza istituzionale.
I funzionari hanno concluso che valuteranno eventuali azioni ma che al momento la procedura resterà in essere.
Le organizzazioni sindacali all’esito di questo incontro restano sconcertate dall’assenza di risposte concrete, anche e soprattutto di natura tecnica, e da una lucida superficialità nel modo di operare trattandosi di pubblici funzionari di uno dei principali Comuni italiani, di una procedura di natura pubblica, la quale vede impegnate pubbliche risorse degli stessi cittadini di Sanremo e che vede coinvolto il destino di 16 lavoratori e delle loro famiglie (la quasi totalità ivi residenti).
Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali scriventi si recheranno presso il Prefetto di Imperia per esporre i contenuti dell’incontro, tutti i dubbi sulla gara in questione e per capire quali siano i margini per porre rimedio a questo assurdo pasticcio.