In 4.000 hanno sfilato, pacificamente tra canti e balli, secondo il percorso concordato con la Questura. Sono arrivati da moltissime città d’Italia, con pullman, treni e macchine private. Lo hanno fatto, come evidenziato più volte anche nei giorni scorsi, per chiedere l’apertura dei confini ma anche per scagliarsi contro la politica, italiana, francese ed internazionale.
Il raduno è stato alle Gianchette, dove subito sembravano pochi i manifestanti, cresciuti man mano dalle 600 unità all’inizio, per superare le 4.000. Un fiume umano che ha raggiunto il culmine alla fine, ai giardini ‘Tommaso Reggio’, dove ci sono stati momenti di musica e diversi interventi dei militanti. Grande suggestione quando il corteo è transitato dalla galleria di corso Francia, dove moltissimi migranti transitano a piedi, diretti verso il confine, quel confine che trovano sempre sbarrato.
Anche in galleria canti e slogan, come su tutto il percorso. I più duri si sono scagliati contro Macron, Salvini ed anche il Sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano. Un altro momento importante si è registrato nei pressi del deposito della Riviera Trasporti. Alcuni militanti di ‘Progetto 20k’ hanno accusato l’azienda ponentina di connivenza nella deportazione, come è stata etichettata, dei migranti dal confine agli hotspot del Sud: “La Rt incassa 5.000 euro a pullman – hanno detto – e con quei soldi si mantiene, altrimenti sarebbe già fallita”. I manifestanti hanno anche dipinto due sagome sull’asfalto, con la scritta ‘deportati’.
Nel corso del corteo sono stati moltissimi gli slogan, tra cui ‘Nè con Salvini nè con Macron’, ‘Siamo tutti clandestini’, ‘Freedom movement’ e poi il classico ‘No Border, no nation, stop deportation’. Alla fine uno dei diversi componenti delle associazioni ha rivolto un discorso ai ventimigliesi, concluso con una frase che ha definito il simbolo di questa giornata, ovviamente contro chi aveva accusato gli organizzatori per aver scelto il 14 luglio come data: “La manifestazione c’è stata e Ventimiglia non è stata rasa al suolo” ha detto, raccogliendo ovviamente l’ovazione dei presenti.
Tra le dichiarazioni più 'forti', sicuramente quella i Vauro Senesi, che ha attaccato duramente la politica nazionale ed internazionale senza mezzi termini: “Alla politica non c’è da fare nessun appello, perché si divide in due categorie in questo momento. Siamo di fronte ad una politica criminale, nel senso letterale del termine prchè quando si consegnano delle persone ai torturatori o le si lascia morire nel Mediterraneo si è criminali. E poi c’è la politica connivente, a volte per consenso e parlo dei ‘5 Stelle’ ed a volte per totale silenzio e parlo del Pd. L’arco politico italiano, in questo momento è complice del nuovo olocausto”.
Alle 19 circa i manifestanti sono entrati ai giardini ‘Tommaso Reggio’, dove il corteo termina e dove sono previsti alcuni momenti musicali. Poi tutto terminerà per consentire a chi è arrivato da lontano di tornare a casa in serata. Domani sarà un altro giorno e Ventimiglia tornerà a fare i conti con la presenza dei migranti, il Parco Roja e la Caritas, che garantiscono posti letto, prima necessità e pasti caldi ad oltre 800 persone. La loro speranza è quella di muoversi liberamente ma, come confermato ieri dalla Polizia francese, il confine per loro rimane blindato. E nel Mediterraneo, tra l’Africa e l’Italia gommoni, barche e barconi continuano a navigare con il loro carico di speranza.
La manifestazione si è chiusa con la posa di una targa di fronte al Comune, con una serie di nomi di migranti che sono morti, non solo al confine italo-francese ma ovunque. E' stato anche lasciato il rifiuto di entrare in Francia che viene dato ai migranti. La manifestazione di oggi non si esaurisce oggi, ma potrebbe ripetersi in futuro.
Sotto le immagini delle 'dirette' di oggi pomeriggio e, sotto ancora, tutte le foto della giornata: