Si fa incerto il futuro di Palazzo Spinola a Taggia. Una amara constatazione a distanza di poche ore da un nuovo crollo di una parte del tetto, il secondo episodio in poco meno di 6 mesi.
Il crollo del materiale si è riversato all’interno e per fortuna non ha interessato la strada sottostante. Nelle scorse ore, il sindaco Mario Conio, ha 'rinnovato’ l’ordinanza emessa a dicembre, in seguito al primo cedimento. Un provvedimento rivolto alla proprietà, Il Cammino e la coop Serena. Palazzo Spinola è un edificio d’alto interesse storico e culturale ma ormai è vittima del tempo e della burocrazia. Una situazione senza ombra di dubbio complicata, che abbiamo voluto ripercorrere con ‘i proprietari’ per comprendere se ci sia qualche spiraglio per vedere rinascere questa dimora storica.
“Stiamo già lavorando per ripristinare sull’altro lato, dove era già cantierato e ora ci interesseremo anche per questo nuovo punto - sottolinea subito Sergio Oderda, presidente del consorzio di cooperative sociali Il Cammino - Il progetto per quanto ci riguarda non c’è e non è cambiato ma mancano i soldi, bisogna trovare un partner che li abbia. Quando c’erano i soldi non c’erano i permessi. Dopo il 2008 è arrivata la crisi e ha coinvolto tutti, anche noi. L’idea iniziale era di fare una struttura sanitaria di riabilitazione. Avevamo partner importanti ma non arrivavano mai i permessi ed alla fine la gente è andata via. I tempi di concessione sono stati esageratamente dilatati".
"Non abbiamo mai smesso di cercare qualcuno ma non è una operazione semplice. Oggi c’è un po’ di ripresa ma è ben diverso rispetto al 2004 quando il mercato era più vigoroso. - ricorda Oderda - Addirittura all’epoca era stato il partner a cercarci, oggi te le sogni delle realtà così. La concessione approvata nel 2013 è scaduta ed oggi si tratta di presentare di nuovo qualcosa di già approvato ma lo fai quando c’è qualcosa di concreto. Certo, non ci sono tempistiche certe e non mi va di raccontare frottole. Spero che i lavori partano quanto prima. Lo spero e ci stiamo lavorando ma ad oggi non ho una certezza sui tempi”.
L’altro attore coinvolto nella vicenda è la coop edilizia Serena. Questo soggetto si trova sottoposto ad un regime di liquidazione coatta amministrativa, su provvedimento del 14 febbraio 2017, del Ministero dello Sviluppo Economico. Da un anno, il commercialista sanremese, Silvio Maiga ricopre il ruolo di commissario liquidatore ed è proprio lui a spiegare la complessità di questa situazione che vede al centro la storica palazzina di Taggia.
“La proprietà del palazzo, nelle sue varie unità immobiliari, sono in parte della nostra cooperativa ed in parte del consorzio Il Cammino. Il totale dei debiti della coop Serena è di 6.543.920, 28, di questi, 6.456.781 sono nei confronti di Banca Carige che ha ipoteca su tutti gli immobili. Se e quando si riuscisse a vendere questi immobili sarebbero i primi ad essere pagati, ammesso che ci sia un'acquirente che ad oggi non c’è e purtroppo la situazione del mercato non è così semplice e si potrebbe forse realizzare un terzo di quanto dovuto" - analizza Maiga.
"Oggi, c’è bisogno di interventi che vanno concordati con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Genova. A fronte della situazione attuale, bisognerebbe trovare qualcuno che faccia i lavori, sapendo che verrà pagato ma quando verrà chiusa la procedura concorsuale. - spiega il commissario liquidatore - Stiamo parlando di anni. Non è facile. Questo crollo è un altro problema e vedremo di risolverlo. Se ci fossero problemi per l’incolumità pubblica, con un rischio di crollo verso l’esterno del palazzo, a questo punto penso che dovrebbe essere il comune di Taggia ad intervenire, rivalendosi poi nei confronti dei due proprietari. Certo è un bene storico in condizioni precarie purtroppo ci sono dei crolli perchè non è stata fatta la manutenzione necessaria negli anni passati. Qui il problema non lo può risolvere né la cooperativa né il Cammino, lo devono risolvere gli enti, come il Comune e la Soprintendenza".
Quali sono le prospettive future sul Palazzo e le aree adiacenti? “C’era già un progetto approvato. Ci sono stati dei contatti. Il Comune di Taggia ci ha manifestato aiuto e disponibilità però il problema della crisi del mercato immobiliare rimane. - replica Maiga - L’unica cosa che si potrebbe realizzare in poco tempo e che rimarrebbe ancora oggi valida riguarda la parte del parcheggio. Quella è un’area di proprietà della coop Serena, dove oggi vengono parcheggiate liberamente le auto da chiunque. Lì c’era un progetto, già approvato per fare 70 / 80 box da mettere in vendita purtroppo non si è fatto più nulla anche a causa di un problema burocratico, nato dalla necessità di procedere ad una regimentazione delle acque di un torrentello a monte, come previsto dal piano di bacino. Sarebbe stata un’operazione che avrebbe salvato anche la parte del palazzo dando una liquidità sufficiente".
"In questo anno in cui sono stato commissario ho intrapreso la strada del concordato con Banca Carige, ma non mi hanno dato una risposta definitiva. - afferma Maiga - Oggi c’è il rischio che arrivi qualcuno, compri l’immobile ad un prezzo nettamente inferiore a coprire il debito. La Banca oggi potrebbe tranquillamente acquisire la proprietà di questi immobili e poi effettuare la manutenzione minima necessaria per non creare problemi all’incolumità pubblica, non si tratta di lavori di alcune decine di migliaia di euro, non certamente cifre folli. Le proprietà si intersecano l’una con l’altra. Oggi, è difficile che arrivi qualcuno per prendersi soltanto una parte dell’immobile. Chi verrà dovrà prendersi tutto il palazzo. Non si può pensare di ristrutturare il palazzo a metà anche solo per farne una RSA, residenza sanitaria assistenziale".
Diverso il discorso che riguarda soltanto la Coop Serena, per il parcheggio. "Avrei potuto anche chiuderlo. Il progetto potrebbe evolversi, credo anche con volumi fuori terra, dando vita ad esempio ad un centro commerciale, con un posteggio sottostante. E’ una situazione generale difficile da gestire. Intanto vediamo se arriverà un’ordinanza del Comune e in che termini ci verrà chiesto di fare il tetto. Penso che gli uffici del Comune potrebbero farsi carico del problema. Se oggi la situazione è questa, è dovuto alle problematiche burocratiche che hanno creato. - chiosa Maiga - Se l'opera fosse partita nel 2008 e ci fosse stato un po di buon senso, nel massimo rispetto delle leggi, oggi non saremmo ridotti così. Il sindaco ha sempre dato disponibilità a trovare una soluzione ma gli uffici potrebbero farsi un po’ carico di risolvere la situazione”.
Intanto la ditta che ha montato i ponteggi ha svolto oggi un sopralluogo per la sistemazione degli stessi. Un controllo verrà effettuato domattina dal Sindaco Conio con i funzionari del Comune. Al momento la strada rimane chiuda ma domani, se tutto andrà bene, potrebbe riaprire.