Susanna Bernoldi, Coordinatrice del Gruppo Aifo di Imperia, è fino al 10 maggio nel Sud del Sudan. L'Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau e un’Organizzazione non Governativa (ONG) impegnata nel campo della Cooperazione Socio-Sanitaria Internazionale. Ma è soprattutto un'organizzazione specializzata in progetti dedicati alla cura e prevenzione della lebbra nel mondo e non solo. La lebbra purtroppo è ancora oggi una realtà così attuale in vari paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, dove persistono condizioni socio economiche precarie che ne favoriscono la trasmissione. Infatti, ci si ammala ancora di lebbra ai giorni nostri, e la sua diffusione in alcune zone povere del mondo è causa di nuove disabilità.
Come è andato il viaggio? Avete avuto problemi con i ribelli? "Ogni volta che atterro a Kampala (Uganda), mi sento quasi a casa, anche se ho dovuto attendere ancora due giorni prima di imbarcarmi sul piccolo aereo del MAF (Missionary Air Force), un Cessna C208B che mi ha condotto a Nzara (Sud Sudan). Ho trascorso due giorni a Namugongo, alla periferia di Kampala, dove sorge la basilica costruita in ricordo dei primi 21 giovani martiri ugandesi. Tra negozietti e baracche vi è la casa delle suore Comboniane che fanno formazione alle future giovani suore africane secondo il pensiero del Comboni che gia’ nell’800 ammoniva: 'l’Africa per l’Africa'. E’ dove amo restare quei pochi giorni in attesa del visto e del volo. Giorni di serenità e allegria con Sr. Franca e Sr. Josephine, due colossi se si pensa al loro passato ricco di coraggio e di esperienze in tante missioni. Le Suore. Un universo a troppi ancora sconosciuto e che merita conoscere: suore in missione e nelle nostre città, negli slums, nei quartieri più poveri delle metropoli dove vivono e lottano a fianco di ragazzi vittime della droga, miseria e prostituzione o in luoghi remoti ad accogliere chi cerca il silenzio e la pace. Soprattutto chi ha un’idea molto vaga di queste donne scoprirà un mondo inimmaginabile di forza e coraggio, di pieno appagamento, per nulla 'donne a metà', come le ho sentite definire da molti. Ma torniamo in Africa! Il volo da Kampala a Yambio (Sud Sudan) è stato bellissimo come al solito: pochi passeggeri, tutti volontari laici e il giovane pilota. Un volo che ci ha dato le emozioni di vedere dall’alto il grande lago Vittoria, il Nilo, foreste, villaggi, coltivazioni, le strette e lunghe strade di terra rossa…. E il cuore ha fatto un balzo in gola quando ho riconosciuto la pista di atterraggio di Yambio, la capitale dello stato del Western Equatoria. Ora si che ero veramente a casa! Ad attendermi Sr. Giovanna che ha letteralmente cambiato Nzara: l’ospedale, la scuola, il centro per le donne e quello per i malati di AIDS: tutto e’ cresciuto e ha permesso di cambiare la vita di migliaia di persone grazie al sostegno di molti donatori, soprattutto italiani. Questa è la chiesa vera di cui i giornali non parlano, quella che lotta a fianco dei poveri e degli oppressi, li rende coscienti dei loro diritti e li aiuta a realizzare vite degne e gioisce o soffre (pagando anche un importante contributo di vite umane) accanto a loro. C’è poi un’altra chiesa lontana dal Vangelo, ma pazienza. E’ questa la chiesa che amo, viva, vera e….. scomoda, ma affascinante se ti metti in cammino per seguirla! Ma il mio viaggio prosegue verso Tombura. Un altro mondo. ..Sono 162 km che separano Nzara da Tombura. Buche esagerate asciutte o piene di acqua con un po’ di strada attorno... 5 ore di viaggio che sono diventate 6 per un’ora in attesa che i ribelli, qualche km piu’ in la’, fossero soddisfatti del bottino ottenuto bloccando e rapinando tutti i boda boda (moto taxi) e i loro passeggeri che venivano verso di noi. Padre Joe aveva l’auto piena di gente, bagagli e anche denaro (anche il mio.... accipicchia!) e non potevamo rischiare. D’altra parte il Governo non paga i salari da tre mesi ai soldati, medici e infermieri, insegnanti... tutto va in armamenti e chi ha un’arma porta a casa il pane come puo’... anche i ribelli si arrangiano e chi ne fa le spese e’ sempre la gente. Per tutti gli altri, meno male che hanno un pezzo di terra da coltivare e non si soffre la fame...ma e’ sopravvivenza, non vita. Da Tombura ad Ave Maria il sentiero e’ molto peggio: 2 ore per 20 km...ma Padre Joe e’ un rallysta eccezionale. Ave Maria, missione che i Comboniani fondarono un secolo fa poi bombardata dal Nord nella guerra che ha sconvolto la vita del Sud Sudan per 50 anni, un Sud colpevole di essere ricco di petrolio e di una terra fertilissima, petrolio che fa gola a tante multinazionali cinesi e occidentali. Anche dopo l’indipendenza, il Nord di Al Bashir non ha lasciato la presa e fomenta la lotta interna tra presidente e vicepresidente. E chi soffre e’ la gente. Sono successe molte cose in queste tre prime settimane ed ho provato tante di quelle emozioni che vorrei potessero passare direttamente dai miei occhi e dal mio cuore al computer, anzi, no, direttamente nel vostro cuore, ma non è possibile".
Qual'è la mission di AIFO in Sud Sudan e che tipo di aiuti pratici fornisce? "AIFO non fa solo raccolta di fondi come tante altre serie agenzie. AIFO, seguendo quanto ci ha insegnato Follereau, deve lottare contro le altre "lebbre": l'ignoranza, l'emarginazione, l'indifferenza e l'egoismo. La nostra Mission parte dalle scuole con la sensibilizzazione di studenti e professori, un incontro diretto con queste persone. L'amore non è solo cristiano ma può essere laico e aldilà di ogni credo o pensiero politico. In questo viaggio visiterò di persona molti dei nostri progetti per verificare come vengano spesi i soldi."
La prossima settimana l'appuntamento con Susanna Bernoldi continua...