Anche il Capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale Alessandro Piana interviene in merito alla vicenda, pubblicata questa mattina in anteprima sul nostro giornale, (Leggi QUI) relativa alla partoriente trasferita dalla propria stanza d’ospedale a causa di una richiesta del marito della compagna di camera, una donna turca. Piana annuncia di aver predisposto, insieme alla vice Presidente e Assessore alla Sanità Sonia Viale, un’interrogazione che verrà discussa d’urgenza in Consiglio Regionale.
“Ieri – scrive Piana - nel reparto di Ostetricia dell’ospedale di Imperia, mantenuto sul territorio grazie all’impegno dei cittadini e della giunta regionale, una giovane mamma italiana e cattolica è stata trasferita di camera perché, nella stanza dove era ricoverata, è subentrata una signora turca e musulmana.
Il marito della donna straniera avrebbe fatto spostare l’altra gestante perché non voleva che in quella stessa camera entrassero degli uomini, ossia i famigliari della giovane imperiese che portavano conforto e regali alla loro congiunta. Alle pacifiche proteste e legittime indignazioni della cittadinanza imperiese, la direzione sanitaria dell’Asl ha replicato che gli spostamenti in questione sarebbero stati disposti per ‘esclusivi motivi sanitari’”.
“Ho parlato direttamente con le vittime di questa vergogna – continua il capogruppo regionale del Carroccio – e non mi risulta che il trasferimento sia stato disposto per motivi sanitari, come sostenuto inizialmente dalla direzione dell’Asl1 Imperiese.
Un ospedale è per tutti. Chi ha sbagliato deve pagare e, a questo punto, sarebbe opportuno aprire un’inchiesta interna sull’inaccettabile episodio di discriminazione, legittimata perfino nei nostri ospedali, spesso sovraffollati, per accertare le singole responsabilità.
In tal senso, d’intesa con l’assessore e vicepresidente Sonia Viale, ho già predisposto un’interrogazione che verrà discussa in consiglio regionale con carattere d’urgenza.
Il gravissimo fatto di razzismo ai danni di una giovane mamma di Imperia e dei suoi famigliari dimostra la disparità esistente anche nelle nostre strutture pubbliche.
Difendiamo le nostre donne dai folli dettami dell’islam”.