Grandi manovre di avvicinamento alle elezioni amministrative, che nella città di confine si prospettano calde. A riscaldare la campagna elettorale alle porte è il segretario provinciale del PD, Pietro Mannoni: “A Ventimiglia vinciamo le elezioni”: si è sbilanciato in occasione della presentazione della ‘Piazzetta del Rossese’ a Soldano.
Da mesi i candidati, dei diversi schieramenti, sgomitano nel più classico horce race (dall’inglese “corsa di cavalli”) per assicurarsi la poltrona di primo cittadino. O meglio, allo stato attuale, accaparrarsi il titolo di candidato Sindaco. “Un aspirante ogni mille abitanti”, ha ironizzato qualche studioso, non discostandosi troppo dalla realtà.
Interpellato da sanremonews così si è espresso il governatore della Liguria Burlando: “E’ importante che si torni alla normalità con il voto amministrativo. Il PD si sta organizzando. Abbiamo fatto un incontro, qualche tempo fa, di natura programmatica. Sensazioni? C’è molta confusione anche nel centro destra. C’è l’ipotesi ballottaggio. Cosa che è abbastanza probabile. Sono a disposizione del centro-sinistra se desiderano fare un po’ di riflessioni di natura programmatica. Poi naturalmente la scelta dei nomi spetta a loro.”
Proprio sui nomi però, nel centro-sinistra, si gioca a carte coperte: diversi quelli emersi fino ad oggi. Addirittura, i bene informati raccontano di due squadre, due liste, già pronte, mentre prosegue l’opera del “think tank” intemelio, ossia il serbatoio di idee affidato a Roberto Ervo, da cui scremare il candidato ideale. Sottotraccia si lavora e si fanno le prove generali per l’esperimento civico, sul modello di quanto avvenuto a Imperia, e in parte anche Bordighera. Per questa eventualità, in pole position, c’era fino a poco tempo addietro l’avvocato Pio Guido Felici. Ricucito lo “strappo” con i renziani dopo il Congresso nazionale, restano da monitorare attentamente i rapporti con il candidato Sindaco Iachino: secondo fonti interne al Partito però sul noto medico ventimigliese, appoggiato dall’ex coordinatore Pd Cuadano, pende, politicamente parlando, la spada di Damocle per quella galeotta iscrizione al Movimento 5 Stelle. A sciogliere i nodi potrebbero essere le primarie: estese oltre a Sel ed Alternativa Intemelia, anche a eventuali coalizioni civiche.
Fuori dalla prossima lista, intanto, due vecchie colonne: Domenico De Leo e Franco Paganelli. Esponenti in grado di far confluire, da anni, centinaia di voti al serbatoio della sinistra. Per loro una sorta di pensionamento anticipato, avendo superato i mandati previsti dallo statuto interno.