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Al Direttore | 23 marzo 2012, 09:21

Sanremo: zingari, accattoni e clochard, una nostra lettrice raccomanda il 'distinguo' tra professionisti e veri poveri

"Non confondiamo quindi la professionalità con la vera indigenza solo per buonismo ad oltranza".

Sanremo: zingari, accattoni e clochard, una nostra lettrice raccomanda il 'distinguo' tra professionisti e veri poveri

Una nostra lettrice, Loredana, ci ha scritto per inserirsi nella discussione sui senza tetto, gli accattoni e i venditori abusivi:

"Premesso che io non pecco certo di buonismo e non mi ergo a difensore a ogni costo, come spesso fa qualcuno, ritengo che la situazione dell’accattonaggio a Sanremo sia nei termini descritti da qualcuno. La maggior parte di loro sono professionisti che arrivano con autisti al mattino sul luogo di lavoro, che sono dotati di telefonino e di sigarette di ottima marca (5 euro al pacchetto), spesso usano bambini e cani per impietosire. A costoro se provate ad offrire un panino anzichè soldi borbottano e se ne vanno. Altra cosa sono gli indigenti caduti in disgrazia per le avversità della vita che, con molta umiltà affrontano code interminabili davanti ai luoghi di distribuzione gratuita di cibo e che non usano la loro situazione per elemosinare. Non confondiamo quindi la professionalità con la vera indigenza solo per buonismo ad oltranza. Detto ciò vorrei dare un suggerimento al nostro sindaco per risolvere questo problema, ma soprattutto quello dei venditori abusivi: caro Zoc. visto che in questo momento è disoccupato, assumi il buon Scullino come aiutante lui a Ventimiglia il problema lo aveva risolto, chissà che non ci riesca anche a Sanremo".

Carlo Alessi

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