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Politica | 04 febbraio 2012, 12:43

Scioglimento Ventimiglia: la verità di Scullino "La classe politica ha dato gli indirizzi, non siamo investigatori"

"Siamo noi che chiediamo cosa è successo. Siamo noi le vittime. Noi chiediamo di essere aiutati ad amministrare".

Scioglimento Ventimiglia: la verità di Scullino "La classe politica ha dato gli indirizzi, non siamo investigatori"

Scuro in volto, ma al contempo deciso a ribadire la propria verità sul suo operato, accompagnato da tutte le forze della coalizione (assente illustre la Lega) della sua amministrazione.  E' il ritratto dell'amarezza il primo cittadino di Ventimiglia, Gaetano Scullino, all’indomani dello scioglimento del Consiglio Comunale, arrivato su proposta del Ministero dell’Interno, "dove sono state riscontrate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata". 

“Il mio compito – ha esordito – è portare la nave in acque sicure non in secca. Devo richiedere il Durp, il certificato antimafia, alle ditte. Una volta che la ditta consegna i certificati e una volta che è tutto in regola, non abbiamo motivazioni per dire su questo sono tranquillo o su questo no.”  

Poi il Sindaco Scullino ribadisce quello che in questi mesi ha sostenuto con forza: “Ieri non c’ero perchè ero in Regione a portare avanti l’ultimo mio impegno come Sindaco. C’è molta amarezza. Abbiamo ricevuto questo scioglimento. Abbiamo amministrato con grande impegno e spirito di corpo, solo a favore della città e dei ventimilgiesi. Le opere pubbliche sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo raggiunto importanti risultati. Ci ha raggiunto questa decisione. Prendiamo atto. Non ci risulta che nessuno di noi abbia avuto delle pressioni e dei condizionamenti. Nessun tipo di consiglio che potesse pensare ad una spinta a livello malavitoso. Prendiamo atto con amarezza dello scioglimento. I cittadini sono rimasti contenti. Mi auguro che i commissari che verranno possano portare a termine tutti quegli interventi che abbiamo intrapreso noi”.

E torna a spiegare il suo operato: “Vi assicuro sul mio onore che non abbiamo avuto nessun tipo di condizionamento. C’è amarezza da parte di tutti. Se non si va avanti con le opere pubbliche che abbiamo preparato sarebbe una disfatta per la città.  Ho fatto due giorni di vacanza in 5 anni, con 10 ore di lavoro al giorno, con una squadra forte. La classe politica ha dato gli indirizzi. Non ho dubbi nei confronti di nessun mio collaboratore. Mancavano pochi mesi per finire il nostro impegno. Questa amministrazione da 15 mesi sotto esame. E’ giusto che le forze dell’ordine controllino. Abbiamo fatto le gare degli appalti seguendo la legge. Ho controllato tutti gli atti, sono certo della bontà delle decisioni, delle delibere, delle determine, del Consiglio comunale (90% delle pratiche sono state votate all’unanimità), che abbiamo agito in regola”.

Si pone anche alcuni interrogativi: “Nessuno di noi è stato mai interrogato. Non conosciamo le carte. Non conosciamo i motivi. Non ritengo che siamo qui a fare degli scontri con le istituzioni. Ritenevamo che le Istituzioni dovessero aiutare il Sindaco qualora ci fosse qualcosa. Io non faccio l’investigatore. Vado via con la consapevolezza di aver fatto esclusivamente il bene della città”.

E ancora chiarisce: “Se qualcuno ha sbagliato. Io penso che gli errori, se sussistono, sono fatti a livello personale e quello deve pagare. Relativamente alla cooperativa Marvon (finita nel mirino degli investigatori n.d.r), abbiamo chiesto dei certificati ci hanno risposto dopo 11 mesi, avevo già assegnato la gara. Chi verrà dopo di me, i sindaci che arriveranno dovranno essere aiutati”.

Sugli spari alla macchina del direttore Generale Marco Prestileo: "Siamo noi che chiediamo cosa è successo. Siamo noi le vittime. Noi chiediamo di essere aiutati ad amministrare. Al momento non prevediamo di andare allo scontro con le istituzioni”. Sembra quindi esclusa la possibilità di ricorso al Tar, come aveva fatto l’ex Sindaco di Bordighera, Giovanni Bosio. 

 

Renato Agalliu

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